«Con il verbale di mancato accordo sottoscritto presso l’apposito Ufficio della Regione Campania si è conclusa la procedura di legge aperta dalla Società Mibex di Somma Vesuviana per licenziare 60 dei 104 dipendenti attualmente in forza, con un drastico conseguente ridimensionamento aziendale». È quanto si legge in una nota del segretario Fim-Cisl Giuseppe Terracciano.

«Si aspettano a momenti le lettere di licenziamento, con tutto quello che questo può comportare trattandosi di capifamiglia non anziani e con carichi familiari, e trattandosi di un territorio dove risulta particolarmente difficile ricollocarsi in un nuovo posto di lavoro – aggiunge Terracciano – Come Fim Cisl di Napoli riteniamo inaccettabile la mancanza di scelte alternative e l’inerzia con cui le istituzioni e la politica stanno affrontando questa ennesima crisi industriale in un territorio che ne ha già dovute subire troppe, e dove il lavoro sta diventando un miraggio».

«Per questo la Fim è impegnata al fianco dei lavoratori a chiedere a gran voce alle Istituzioni a tutti i livelli un impegno preciso a difesa dei 60 posti di lavoro e più in generale del mantenimento dello stabilimento che altrimenti avrebbe il destino segnato. I motivi della crisi non possono ricadere sulle spalle dei lavoratori che hanno sempre fatto il loro dovere, e non possono nemmeno essere scaricati sulle difficoltà di mercato, continuando i cuscinetti ad avere un loro specifico mercato nel settore ferroviario», continua.

«Il problema investe le responsabilità del Management e della politica per il settore ferroviario che necessita di investimenti e piani di potenziamento e rinnovamento. I picchetti ai cancelli rappresentano la volontà dei lavoratori a difendere il posto di lavoro ed il proprio futuro ad esso legato, e la Fim, insieme alle altre organizzazioni sindacali è tutta schierata al loro fianco», conclude Terracciano.