Parla di “omicidio di Stato” la figlia di Antonio Garofalo, il 64enne di Poggiomarino deceduto per un arresto cardiaco provocato dal dolore della propria casa demolita dalle ruspe. Dagli anni Ottanta l’uomo era andato a vivere nella frazione salernitana di Campolongo, poi quella casa abusiva modesta e abitata da sempre, compresi la figlia ed i tre nipotini.
«Quando mio padre ha visto transennare la nostra modesta casa e sentito il rombo del motore della ruspa pronta a ghermire con la benna le pareti, è finito a terra. Un arresto cardiaco, inutile ogni soccorso. Ucciso dallo Stato, dalla burocrazia feroce e implacabile», racconta la donna a Il Mattino.