Gli abitanti di Pompei hanno sofferto per l’avvelenamento da antimonio, dicono gli scienziati, giunti a tale conclusione esaminando le composizione chimiche dei tubi dell’antica città. I risultati sono stati pubblicati sulla rivista Toxicology Letters. L’analisi di un frammento di un tubo d’acqua di Pompei ha rivelato il contenuto del metallo antimonio, un elemento chimico tossico che una volta nell’acqua, provoca vomito, diarrea, danni al fegato e reni, e può causare attacchi di cuore.

L’antimonio si trova nel sottosuolo delle acque vulcaniche, sottolineano i ricercatori. Forse è proprio questa l’acqua che scorreva nei tubi di Pompei e che ha portato ad un accumulo di antimonio nei tubi. Molti ricercatori ritengono che un danno significativo per la salute degli antichi romani sia arrivato con il piombo nei tubi per l’acqua. Ma è un’ipotesi controversa: i tubi di piombo calcificano rapidamente, ciò impedisce l’ingresso di piombo nell’acqua. Quindi in alcuni periodi, i romani bevevano l’acqua contenente piombo, durante la sostituzione dei tubi. L’antimonio, a quanto pare, era presente nell’acqua costantemente.