Tra gli indagati dalla Procura di Pescara per la tragedia del Rigopiano c’è anche il prefetto di Ottaviano, Francesco Provolo, a capo della prefettura di Pescara quando il 18 gennaio scorso una valanga si stacco dal monte Siella e travolse l’Hotel provocando 29 morti. La seconda parte dell’inchiesta, una prima parte aveva individuato sei indagati prima dell’estate, fa arrivare l’avviso di garanzia a 23 persone. Tra gli indagati il presidente della provincia di Pescara Antonio Di Marco, il sindaco di Farindola Ilario Lacchetta, il direttore del resort, il geometra del comune di Farindola e numerosi dirigenti pubblici. Le accuse vanno dall’abuso d’ufficio al falso, dagli abusi edilizi al disastro e omicidio colposi.
In quaranta erano rimasti bloccati dentro la struttura turistica a causa della inagibilità della strada provinciale numero 8, sepolta da due metri di neve. Vi furono dei ritardi nell’aprire il Centro coordinamento soccorsi e l’Unità di crisi. Provolo, originario di Ottaviano, fu anche prefetto di Rovigo dall’agosto 2012 per 3 anni, arrivò a Pescara del 9 gennaio 2016. Nelle scorse settimane è stato trasferito a Roma, all’Ufficio centrale ispettivo del Dipartimento dei vigili del fuoco.