È in cella da 7 mesi, Leonardo Orsino, il piromane del Vesuvio chiuso nel carcere di Poggioreale con l’accusa di essere stato l’autore di almeno uno degli incendi che la scorsa estate hanno distrutto il Parco Nazionale del Vesuvio. Ora, il giovane di Torre del Greco, sta aiutando i disabili attraverso i servizi sociali che lo seguono nella casa circondariale.
Il macellaio 24enne aveva rischiato addirittura di fare bruciare la sua stessa abitazione, e per l’accusa che gli viene mossa ha chiesto il rito abbreviato. Durante l’interrogatorio di garanzia si era professato innocente, riferendo dettagliatamente tutti i suoi spostamenti di quella giornata, «non ho fatto nulla – aveva ribadito Leonardo Orsino – non avrei mai potuto fare una cosa del genere mettendo a rischio la vita mia e quella dei miei familiari». A mettere con le spalle al muro e far chiudere il cerchio agli inquirenti in particolare le conversazioni della zia di Orsino con la sorella a ridosso degli episodi incendiari dolosi che hanno interessato la zona. La donna si sfogò con la sorella dicendo: «lo sanno tutti, l’hanno capito tutti quanti che è lui…».