Sette mesi, circa 240 giorni per un totale di mille euro circa di caselli autostradali già pagati e che altrimenti sarebbero rimasti nelle tasche degli automobilisti. Il conto è salatissimo per chi dall’area vesuviana raggiunge ogni giorno Napoli e/o viceversa. I calcoli sono molto semplici: 240 giorni per almeno 4 euro tra andata e ritorno, prendendo l’A3, con un aumento di 40-50 centesimi per chi invece preferisce raggiungere il capoluogo con la più veloce combinazione A30 e A16, e tutto peggiora con gli aumenti dei pedaggi di inizio anno.

Il 5 novembre era la data di riapertura indicata, ma allora ci fu la promessa di rendere fruibile una carreggiata già a settembre. Oggi, 10 gennaio, il tratto è ancora chiuso

È proprio sul fattore anche economico, oltre che logistico, che tanti pendolari stanno protestando da qualche mese per la mancata riapertura tra settembre e novembre del tratto tra Somma Vesuviana ed Ottaviano della Statale 268. C’è chi in un primo momento ha tentato di utilizzare la viabilità cittadina, per poi dovere fare dietrofront a causa dell’enorme mole di traffico. «Ci prendono in giro promettendoci riaperture che non avvengono mai. Siamo allo stremo e andare a lavorare ci sta costando tantissimo», protestano gli automobilisti. Insomma, la riapertura in fretta della Statale 268 sembra ormai essere una priorità, per tanti motivi, del territorio vesuviano.