Ammazzato perché scalò le gerarchie del clan dopo l’arresto del superboss Mario Fabbrocino di cui era stato autista a lungo. Fu ucciso per questo Antonio Bonavita di San Giuseppe Vesuviano. Era il 2004 quando venne trovato ammazzato nella sua automobile parcheggiata davanti alla stazione della Circumvesuviana di Sant’Anastasia. A parlare è Michele Auriemma, pentito dal 2008.

Il collaboratore di giustizia di Ottaviano dice ai giudici: «Ho incontrato Caldarelli Giuseppe nel 2000, perché questi era tra le persone che si accompagnavano a Bonavita. Quando ho parlato dell’uccisione di Bonavita con Biagio Bifulco, questi mi ha detto “uno sbaglio hai fatto nel 2000 che non l’hai ucciso e io gli risposi che aveva perfettamente ragione precisandogli però che se non l’avevo ucciso era dipeso dal fatto che i suoi parenti me lo avevano chiesto espressamente».