Un ruolo anche per i due cittadini di Somma Vesuviana, secondo gli inquirenti, nell’operazione avvenuta giorni scorsi in Calabria, quando è stata bloccata un’organizzazione che svuotava i conti dei clienti alle Poste. I sommesi sono Vincenzo Auriemma, 45 anni, e Lucia Leale, sempre 45enne.
Il provvedimento scaturisce da un’articolata e prolungata attività investigativa dalla Compagnia Carabinieri di Villa San Giovanni, sotto il coordinamento della Procura della Repubblica di Reggio Calabria, avviata nel mese di marzo 2014 a seguito di un evento delittuoso perpetrato a danno di un ottantenne, dimorante da solo nelle campagne di Samo (RC). Quest’ultimo, nei mesi di febbraio 2014, è stato avvicinato e circuito da tale Bentivoglio Filomena Carmela, classe 1940, che, aiutata dal figlio Raschella Antonio, classe 1960, si impossessava di danaro, monili, titoli postali appartenenti all’anziano, per un valore complessivo stimato in quasi 500.000 euro.
La refurtiva, ed in specie i buoni fruttiferi postali del valore complessivo di altri 400.000 euro e il libretto postale contenente 51.000 euro, tutti intestati alla vittima, venivano affidati a Commisso Andrea e Femia Corrado per le successive operazioni di riciclaggio. Quest’ultimi, si rivolgevano a Felicetti Antonio Francesco, dipendente di un ufficio postale di Reggio Calabria, che, in cambio del 20% dell’indebito introito, si rendeva disponibile ad effettuare svariate operazioni di sportello illecite, per consentire il riciclaggio dei titoli sottratti, funzionale ad incassare indebitamente il controvalore in denaro.