Dopo oltre 15 mesi la Statale 268 è percorribile nuovamente in entrambi i sensi di marcia senza interruzioni. Ma la “superstrada della morte” è ad occhio ancora più pericolosa di prima. Certo, non è quella attuale la “forma” definitiva che dovrà assumere, anche se è lecito pensare che resterà così com’è oggi ancora per diverso tempo: mesi, forse addirittura qualche anno. E con questo scenario, purtroppo, non c’è da aspettarsi nulla buono dal punto di vista dell’ordine pubblico e del rischio per chi si mette in viaggio su un’arteria dove è stato già sparso fin troppo sangue.
Il tratto tra Ottaviano e Somma Vesuviana – e viceversa – è infatti un’autentica trappola. Naturalmente Anas usa tutti gli strumenti per avvisare della pericolosità: velocità basse, cartelli per i restringimenti, inviti ad alzare il piede dall’acceleratore. Ma probabilmente non sarà sufficiente. Quei chilometri sono infatti costellati da strettoie, chicane, cambi di direzione, tratti dove a stento si capisce quale sia il verso giusto da intraprendere, una segnaletica orizzontale accavallata e punti davvero troppo stretti e privi di qualsivoglia spazio di emergenza.
La Statale 268, così com’è oggi in quel tratto, può diventare letale, anche peggio di quanto accadeva prima che cominciassero i lavori. Ieri l’abbiamo percorsa, era Ferragosto e c’erano pochissimi veicoli. Eppure, non sono state poche le difficoltà di un vero itinerario ad ostacoli dove non è possibile distrarsi nemmeno per un secondo. Immaginiamo che, con i ritmi più frenetici di fine mese e di settembre in particolare, lo scenario possa diventare ancora più preoccupante. A questo punto crediamo sia il caso che le autorità (prefetto, Regione e chi per loro) facciano una ricognizione della Statale 268 per valutare se è il caso di lasciarla aperta in questo stato.
Per quanto ci riguarda, e per quello che possa contare il nostro pensiero, preferiremmo forse ancora un anno di chiusura, affinché si possa restituire ai cittadini un’arteria più sicura. È vero che percorrendola con attenzione ed a bassa andatura, nulla dovrebbe succedere. Ma sappiamo che sono diversi gli automobilisti che invece non rispettano le regole, e con un percorso simile possono finirci dentro anche quelli che rispettano il codice della strada; e purtroppo non sarebbe la prima volta. Intanto, nel nostro piccolo, consigliamo di non transitare su quel tratto di strada. Nessuno con un briciolo di sale in zucca suggerirebbe ad un figlio (o una persona cara) di viaggiare su quel pezzo di Statale.