I primi 33 migranti dei 109 ospitati dall’impresa sociale Agape presso l’hotel dei Mille di via Torino e altri 26 della cooperativa Virtus, tutti nel quartiere Vasto di Napoli, sono stati trasferiti ieri mattina a Terzigno per ordine della Prefettura. Dopo la direttiva del ministro degli Interni Matteo Salvini di contenere i costi per la prima accoglienza e il vertice tenuto in prefettura tra il deputato della Lega Gianluca Cantalamessa e il prefetto di Napoli Carmela Pagano, lo scorso luglio, «si comincia a vedere la volontà di una soluzione per i gravi disagi che stringono il quartiere in una morsa di degrado e violenza» ha specificato lo stesso Cantalamessa.

Si comincia così un discorso di distensione con i residenti della Ferrovia dopo quello che è stato definito un periodo «molto difficile» durante il quale le manifestazioni per chiedere maggiori controlli indirizzati prevalentemente al contenimento di azioni e situazioni che si sono venute a creare con la comunità degli extracomunitari, si sono moltiplicate. «Il disegno del sindaco Luigi De Magistris di accogliere altri 6.500 immigrati, oltre i 1.400 già presenti, nei Cas cittadini è naufragato con l’annullamento della gara di appalto da parte della Prefettura in attesa delle nuove direttive del ministero degli Interni» hanno scritto i rappresentanti della Lega a Napoli e in Campania sulle rispettive pagine dei social.

«Da quel momento la Lega-Salvini Premier, attraverso l’opera sul territorio di Cantalamessa e del coordinatore regionale, Simona Sapignoli, del segretario cittadino, Adelaide Dario, coordinatore della Municipalità, e il sostegno di tutti i dipartimenti e dei militanti di Napoli, mantiene le sue promesse. Il lavoro svolto in questi anni a sostegno dei cittadini del Vasto continua a dare frutti – ha proseguito cantalamessa- È solo l’inizio ma è un grande successo che dà finalmente la risposta che i cittadini esasperati si aspettano. La Lega continuerà a monitorare e a sostenere le ragioni degli abitanti del Vasto con una presenza costante sul territorio fino a quando non sarà restituita al quartiere la dignità, la sicurezza e il decoro che rivendica» hanno concluso.