Una passerella che si ripete ogni giorno, uno sciame di biciclette che attraversa le vie cittadine per raggiungere poi Palazzo Filippetto Marino sede del Comune di Striano. Nulla di particolarmente strano, se alla guida delle bici non ci fossero dei ragazzi che parcheggiano, per l’intera giornata i loro mezzi nelle rastrelliere adiacenti il Municipio, con tanto di lucchetti e catenacci, per poi recarsi alla locale stazione della Circumvesuviana diretti a Napoli. Si tratta di almeno una ventina di migranti, provenienti dai paesi africani del Sahel e della fascia equatoriale, ospitati presso la struttura Villa Lina, in località Foce, tra i comuni di Striano e Sarno.

Non si sa di preciso quanti siano, se si tratta di richiedenti asilo, migranti economici o anche profughi di guerra. Il Comune non ha mai fornito un’informativa precisa in merito. Si sa soltanto che sono presenti a Striano da quasi un anno, che frequentano spesso le sale slot e i punti scommesse del luogo – certo dovranno pure tentare la sorte di una vincita – ma che occupano quotidianamente con le loro biciclette le rastrelliere pubbliche. Che dovrebbero invece essere a disposizione di tutta la pubblica utenza. Si rivedono il tardo pomeriggio in carovana, provenienti dalla stazione di Napoli. Con tanto di casse di birra e alcolici e altoparlanti sulle spalle. Dovranno pure divertirsi e svagarsi un po’, certo. Ma farlo sotto i porticati della casa comunale non è che sia proprio del tutto lecito, per non dire normale a prescindere da tutto. Striano per fortuna, è da sempre un paese accogliente, ospitale, tollerante. Ma occhio all’ordine pubblico, perché qualcuno avverte che purtroppo c’è in giro un pizzico di nervosismo.