Una botta sorda, come se qualcuno avesse scagliato una pietra contro. Poi uno specchietto rotto e la paura che si materializza alle spalle. Una coppia di Napoli è stata inseguita per chilometri da Pomigliano D’Arco a Casoria da una Mercedes con due uomini a bordo che tentava una rapina o una truffa. È accaduto ieri notte all’una. La coppia dopo una serata di festa tra amici sale in auto per ritornare a casa. Inseriscono il navigatore satellitare, direzione Vomero. Dopo meno di un chilometro, in una strada stretta con auto che andavano e venivano un rumore fortissimo. Il conducente non si spiega come sia stato possibile che abbia preso in pieno un’auto in sosta, ma pensa che può capitare. Lo specchietto laterale, lato passeggero, si rompe. Poco male, si riparerà. Ma in un attimo l’incubo. In due, a bordo di una Mercedes nera si piazzano alle spalle dell’Opel che procede verso l’autostrada. Lampeggiano e tentato di abbagliare il conducente, lo fanno per costringerlo a fermarsi alla prima area di sosta. Ma lui ha capito che si tratta di tipi loschi e ingrana la marcia. Così loro si affiancano sulla sinistra. Una ha la barba squadrata, l’altro un giubbotto nero. Corrono veloci e fanno segno di fermarsi. Ed è così che parte un lungo inseguimento. Interminabili minuti nei quali i due balordi tampinano l’auto della coppia in fuga, quasi urtandola. Poi provano il sorpasso a destra, poi ancora a sinistra. Nel frattempo le vittime chiamano la polizia. Al centralino una donna prova a tranquillizzare la coppia che è impaurita e corre a oltre 130 chilometri orari in direzione della Tangenziale di Napoli. Sono passati 10 chilometri e loro sono dietro. Il conducente sa che se dovesse fermarsi sarebbe la fine: non solo la rapina ma il rischio di essere malmenati e così accelera, fino a quando loro tentano di affiancarsi ancora una volta all’auto e notano la ragazza parlare al cellulare. Capiscono che la gara è finita e che è meglio fermarsi. Rallentano, accendono le quattro frecce e si fermano. La coppia dei napoletani torna a casa impaurita. Era la più classica truffa dello specchietto. Balordi che con una mazza di ferro distruggono le auto delle vittime prescelte e poi inseguono facendo credere di essere i responsabili dell’urto. Parte la ne e nel migliore dei modi riescono a spillare quanto hanno nei portafogli. In altri casi succede che rapinano, prendono bancomat e carte di credito costringendo sotto la minaccia di una pistola a consegnare i codici segreti.