«Un 2018 all’insegna della “Mal’aria”: le città campane restano intrappolate sotto la cappa grigia dello smog con rischi per la salute delle persone». Lo segnala Legambiente specificando che in Campania sono state 13 le città fuorilegge per la qualità dell’aria, perché oltre la soglia limite per le polveri sottili Pm10 (35 giorni di sforamenti all’anno con una concentrazione superiore ai 50 microgrammi per metrocubo). Nel 2017 furono, invece, 14 le città campane malate di smog. L’anno “nero” colpisce soprattutto la provincia di Napoli: secondo i dati dell’Arpac elaborati da Legambiente, la maglia nera con il record di sforamenti è per San Vitaliano con 122 sforamenti, uno ogni tre giorni (anche peggio del 2017 quando gli sforamenti di Pm10 furono 104). Segue Pomigliano D’Arco dove i giorni di superamento sono stati ben 101 (nel 2017 furono 115); chiude il podio Acerra con 73. Per quanto riguarda le città capoluogo di provincia a superare nel 2018 la soglia di polveri sottili consentita per legge sono Avellino con 46 sforamenti e Napoli con 37 sforamenti. A seguire vengono le città campane di Nocera Inferiore (Salerno) con 65 giorni; Casoria (Napoli) con 50 giorni, Sparanise (Caserta) con 43 giorni, Aversa (Caserta) con 57 giorni; Teverola (Caserta) con 60 giorni; Cava dei Tirreni (Salerno) con 39; Marcianise (Caserta) con 37 giorni; Volla (Napoli) con 38 sforamenti.