«Da attivista 5 Stelle mi dissocio: io credo negli ideali del Movimento, onestà e trasparenza. Non riconosco questa candidatura», dice Pasquale I., uno dei tanti attivisti del MeetUp di Nola che in queste ore sui social stanno criticando il metodo di selezione del candidato sindaco che guiderà la lista M5S alle elezioni amministrative di maggio. Nola è uno dei circa 3800 Comuni italiani al voto per il rinnovo dei consigli comunali, un appuntamento elettorale in vista del quale il capo politico 5 Stelle ha proposto un cambio di passo, chiedendo di affrontare «le elezioni amministrative con strategia e rigore», scriveva Luigi Di Maio sul Blog delle Stelle dopo gli esiti delle regionali in Abruzzo, proponendo una «organizzazione nazionale e locale», aprendo alle civiche e invitando i gruppi sul territorio a non presentare le liste «dove non siamo pronti». A Nola è accaduto che il candidato sindaco è stato già scelto, prima ancora che Di Maio avanzasse nuovi metodi di selezione e partecipazione, ma la base si è spaccata. L’eletto dal MeetUp si chiama Giuseppe Tudisco e la sua investitura alla guida della lista del Movimento ha già ricevuto il beneplacito di Gennaro Saiello, consigliere regionale ed ex capogruppo M5S in Campania. «In mia presenza – dice Saiello – si è tenuta un’importante assemblea per individuare democraticamente la persona che dovrà rappresentare il progetto del Movimento 5 Stelle nella cittaà. La votazione è stata preceduta da un lungo dibattito e dalla presentazione dei 3 candidabili alla carica di sindaco. A maggioranza, è stato scelto Giuseppe Tudisco. Finalmente Nola può uscire dal torpore».