Spacciandosi per investigatore privato, si era offerto di recuperare i capitali investiti all’estero dal compianto vicepresidente del Ravenna Calcio, Marco Animobono, deceduto a 44 anni in un incidente stradale, e di restituirli agli eredi. Per farlo però, si era fatto pagare in tutto circa 6.500 euro in contanti; cifra che – diceva – sarebbe servita a pagare anche un finanziere compiacente. Sono questi i tratti salienti del raggiro che ha portato a processo un 58enne originario di Pomigliano d’Arco ma residente ad Alfonsine. L’uomo, difeso dall’avvocato Massimo Pleiadi è comparso ieri davanti al giudice monocratico Cecilia Calandra, all’apertura del dibattimento che ha portato al banco dei testimoni alcune delle persone coinvolte in quella che per la Procura – rappresentata dal viceprocuratore onorario Marianna Piccoli – ha indicato come una duplice truffa.