Mancato smaltimento delle ecoballe, interventi di bonifica a rilento, indifferenza verso lo scempio delle acque del fiume Sarno, ed infine inquinamento da polveri sottili. Elenca anche emergenze ambientali ‘datate’ il vicario per la Carità e la Giustizia della Diocesi di Nola, don Aniello Tortora, nella lettera che, su proposta delle Commissioni pastorali Problemi sociali e lavoro, Giustizia e Pace, Salvaguardia del Creato, Caritas, Sanità, Carcerati, Migrantes, ha scritto alle parrocchie del territorio in merito alla preoccupante questione delle polveri sottili.

«I membri delle Commissioni – ha spiegato Tortora – avendo preso atto della disinformazione e poca attenzione al problema delle polveri sottili hanno voluto richiamare tutte le comunità parrocchiali ad un maggiore interesse verso una questione che non può essere sottovalutata. A rischio la salute di ciascuno di noi».

I valori correnti del Pm10, dal 1 gennaio al 15 marzo 2019, secondo i dati della Centralina ARPA di San Vitaliano, si legge nella lettera, arrivano ad essere in alcuni casi quasi il triplo del limite giornaliero consentito.

«Secondo la legge – ha sottolineato don Aniello Tortora facendo riferimento al D. Lgs. n° 155/2010 – non è consentito superare i limiti più di 35 volte l’anno: in meno di tre mesi gli sforamenti sono stati 44. La questione è urgente. I dati, oltre a rilevare una scarsissima attenzione alla custodia dell’ambiente, segnalano elementi di pericolosità per la salute dei cittadini».

La Commissione Diocesana per i Problemi sociali e lavoro e Salvaguardia del Creato, insieme ad altre Associazioni del territorio, ha firmato lo scorso dicembre un manifesto per risvegliare le coscienze circa l’inquinamento atmosferico nel nolano, causato dallo sforamento continuo dei valori del Pm10 per il quinto anno consecutivo.

«In quel manifesto – ricorda don Aniello nella lettera – si richiamavano le Istituzioni regionali ad attuare, finalmente, il Piano regionale di risanamento e mantenimento della qualità dell’aria. Un richiamo che come Diocesi facciamo ancora una volta e che indirizziamo anche ad ogni singolo cittadino, soprattutto ad ogni cristiano: la cura del Creato deve starci a cuore perché il Signore ci ha chiesto di custodirlo».