Confermato in secondo grado l’ergastolo per Claudio Vitale e Jacomo Nicchetto, i due ormai ex carabinieri che a marzo del 2015 uccisero Pasquale Prisco, uno dei titolari del supermercato Etè di Ottaviano, dopo un inseguimento che terminò sulla Statale 268. Viene confermato il verdetto del primo grado di giudizio, che si era svolto con giudizio immediato al tribunale di Nola: i due carabinieri hanno sparato e ucciso Pasquale Prisco e si prendono il massimo della pena. Soddisfatti gli avvocati di parte civile, Antonio Tomeo e Luca Capasso, che hanno rappresentato la famiglia Prisco, titolari della catena di market.
Il dibattimento, tuttavia, non ha fatto mancare colpi di scena. A gennaio del 2018, fu disposta una perizia sul proiettile che aveva colpito la natica di Nicchetto, uno dei due carabinieri, perché c’era il dubbio che non appartenesse ai due ex militari. Ad avanzare la richiesta erano stati i legali dei due carabinieri. Le perizie hanno, invece, stabilito che il proiettile conficcato nella natica di Nicchetto era identico a quello che ha ucciso il giovane di Ottaviano. Di qui la sentenza che conferma l’ergastolo ai due.