Era stato già ampiamente criticato per avere cancellato la Festa della Liberazione nel comune di Boscoreale. Ma poi, per colmo di sfortuna, il sindaco del paese ai piedi del Vesuvio è incorso anche in un macroscopico errore di “copia e incolla” finito sul manifesto nel quale intendeva spiegare le ragioni del suo low profile per le celebrazioni del 25 Aprile. Sul manifesto, infatti, compare un riferimento alla lotta per la liberazione ingaggiata 74 anni fa dai “bergamaschi”. E ci si chiede come mai il sindaco Antonio Diplomatico abbia voluto parlare delle gesta degli italiani così a Nord del suo piccolo comune del Vesuviano. È forse questo un mistero che resterà per sempre insoluto.
Ma ai boschesi non è sfuggito e non è piaciuto essere trattati con tanta sciatteria. Prima l’indifferenza verso una data tanto simbolica per la democrazia italiana, per le ferite che la dittatura fascista e nazista avevano inferto in tutte le famiglie che hanno contato i morti della guerra e della liberazione. E, infine, uno stupido strafalcione sull’unico “segno” di rispetto che il Comune ha concesso a questa giornata: un manifesto che, anziché parlare ai cittadini di Boscoreale si rivolge ai bergamaschi.