Erano partiti dall’Italia per andare a combattere a fianco dei separatisti filorussi del Donbass, regione che si è proclamata indipendente dall’Ucraina di cui faceva parte con la sponda di Vladimir Putin. E per questo sono stati condannati con l’accusa di reclutamento o combattimento non autorizzato al servizio di uno stato estero. Antonio Cataldo (35 anni, originario di Nola in provincia di Napoli), Olsi Krutani (39 anni, albanese da tempo trapiantato a Milano) e Vladimir Verbitchii (26 anni, moldavo residente da anni a Parma) sono i primi imputati in Italia a subire una pena per essersi trasformati in mercenari di fatto al servizio di Mosca.

Oggi il tribunale di Genova – gli accertamenti si sono svolti in Liguria perché l’inchiesta era nata a seguito delle perquisizioni a un gruppo di neofascisti dello Spezzino – ha inflitto 2 anni e 8 mesi a Cataldo, ratificando il patteggiamento concordato in precedenza, 2 anni e 8 mesi a Krutani, un anno e 4 mesi a Verbitchii. I primi due sono ritenuti in primis reclutatori, il terzo “semplice” combattente. Tutti e tre erano stati arrestati tra il luglio e l’agosto dello scorso anno, poiché in quel momento si trovavano ancora in Italia, e le misure cautelari nei loro confronti sono state successivamente attenuate.