Come ormai sapete, ho scelto di prendere dimora su instagram (vi ricordo il mio account, eliana_iuorio), perché lì riesco ad esprimermi meglio e poi, “last but not least”, come direbbero gli anglosassoni, perché adoro la fotografia. Giorni fa, siccome mi occupo di lifestyle, ricette e mode, mi capitò sotto gli occhi un’immagine che mi turbò non poco ed ancor di più i commenti, in calce ad essa. Una ragazza straniera – non ricordo esattamente chi – mostrava con fierezza il suo corpo “pelle ed ossa” agli occhi compiaciuti di chi le indirizzava complimenti di ogni genere e la incitava a continuare a seguire il regime alimentare che aveva scelto. Pensavo che cose di questo genere accadessero solo nei film di fantascienza (chi li ha visti mai, poi?) ed invece eccola lì, davanti a me, magra da far paura, con il suo esaltato pubblico, “affamato di anoressia”. Pochi giorni più tardi, sempre per motivi relativi al mio bloggare, riconosco una florida Ashley Graham sulla passerella di Tommy Hilfiger, in occasione della New York Fashion Week SS 2020 e una serie di commenti deliziosi su quanto fosse bella, ancor di più in dolce attesa.

Di qui, la riflessione che mi ha spinto a scrivere per la rubrica. Cosa significa, per noi, la parola “Bellezza”? Senza dover scomodare i nostri antenati, con il loro carico di simboli della fertilità, tra dee e dei, statuette votive e affreschi medioevali, mi sento di dire che siamo un popolo assolutamente ossessionato dalla forma. Quando ho posto questa domanda sulla pagina facebook dedicata al blog, mi hanno colpita le risposte delle mie amiche, tutte donne intelligenti; una, tra loro, Anna Smeragliuolo Perrotta, ha detto che le piaceva molto di più il concetto di bellezza intesa quale “cura del corpo” e devo dire che mi trova assolutamente d’accordo. Non so se la ragazza anoressica sia seguita da qualcuno, lontano dal chiasso dei social; non so se effettivamente ci sia qualcuno che la ami davvero e che riesca a farle capire che dimagrire a dismisura non solo non è “bello”, ma non è “sano”. Vi parlavo di Ashley Graham, perché volevo mostrare soprattutto alle giovani donne, quanto nonostante i chili in più (lei è la modella “curvy” più famosa e pagata al mondo, per intenderci) si possa essere assolutamente divine. Con questo non voglio dire che è sano mangiare senza controllo ed ingrassare senza alcuna pietà per se stessi e per il proprio organismo, ma solo che se ci sono chili in più, se si è robuste di “carrozzeria”, se – cavolo! – a quella colazione a base di crema alla nocciola non sappiamo rinunciare, va bene lo stesso! Occorre essere in salute, quindi alimentazione corretta e sport, ma se la natura ci ha dato un determinato corpo occorre solo onorarlo e mai deformarlo. Soprattutto essere se stessi, amarsi, piacersi per come si è. Personalmente, per un periodo della mia vita (20 anni, ragazze mie, eh!) ho indossato la taglia 40 (e cercavo abiti nel reparto bambine di Benetton… Non potrò mai dimenticarlo!); oggi, le cose sono cambiate, ma amo il mio corpo così com’è e gli sono infinitamente grata, insieme alla mia testa, per avermi accompagnata sana e salva fin qui. Care ragazze, non credete ai falsi miti. Siate voi stesse, costruite la vostra personalità, nutritela, siate uniche ed originali. Non badate ai commenti, al mondo effimero dei social, dei likes e delle persone che utilizzano photoshop come la sottoscritta beve il ginseng; cerco di darvi prova ogni giorno nelle mie stories instagram, quando utilizzo filtri paradossali, in grado addirittura di truccarvi come dive, quando nella realtà avete un viso solcato dalle occhiaie e dalla stanchezza. Credete a me… Prendetevi cura di voi ed amatevi. Essere sicure di sé è fondamentale, per un mondo come questo; pensate a Chiara Ferragni: non ho ancora ben capito, tra l’altro, perché ci sia gente che la osteggia in ogni modo: è una ragazza bella, intelligente, capace; vive questo tempo mostrando che con determinazione e cervello si può arrivare a realizzare un sogno… Ma che c’avete, contro di lei? Mah, comunque… Pensate che, sempre qualche giorno fa, un tipo le chiede nei commenti dove avesse nascosto il seno (alludendo al fatto che la ragazza indossa una taglia piccola); lei cosa risponde? “L’ho lasciato a casa”. Lezione di stile e di humour notevole. Ancora meglio suo marito, quando un tipo rivolse dei commenti davvero vergognosi al piccolo Leone: screenshot e gogna pubblica, per il malcapitato.

Certo, questi si chiamano haters e certamente agiscono con malvagità programmata, quasi “di professione” (e se li incontrate di persona, è capace che si mettono a belare), ma quanti haters incontriamo nel nostro cammino, quotidianamente? La mia soluzione è sempre quella: o li mandate a quel Paese vis à vis; oppure li trattate con indifferenza. La seconda, è l’arma vincente soprattutto nei confronti di chi utilizza la forma per quieto vivere, si comportano da santarelli davanti agli altri, ma sotto sotto ve ne dicono e se potessero, vi strozzerebbero con le proprie mani. Che senso avrebbe, prendersela con persone talmente grette e viscide? Sentite a ‘mme: l’indifferenza è la soluzione migliore.  Si stancheranno.
Dai, spero di avervi regalato qualche sorriso e – perché no – qualche consiglio, per affrontare questa vita, nella quale “prendersi sul serio” è davvero un delitto. Fatemi sapere cosa ne pensate, sull’argomento.
Vi aspetto su instagram, anche per confrontarci su ricette, stile, mode e tanto altro! Ogni settimana, invece, mi trovate qui, al posto di combattimento, con il mio abito da Lady in the city, pronta con una nuova riflessione e vi prometto, anche una ricetta buonissima. Bacionissimi e buon week-end!!!