«Da vedova, di un servitore della nostra straordinaria Nazione, chiedo giustizia e non vendetta per il mio Mario. E sono certa che, il mio auspicio, verrà tramutato in realtà dal lavoro dei miei avvocati e dai giudici che, con tanto impegno quotidiano, hanno portato a termine brillantemente le indagini». Lo afferma Rosa Maria Esilio, moglie del vicebrigadiere dei carabinieri Mario Cerciello di Somma Vesuviana, ucciso con 11 coltellate il 26 luglio scorso a Roma, nel giorno in cui il gip della Capitale ha fissato il processo per Finnegan Elder Led e Gabriel Natale Hjorth, accusati di concorso in omicidio, al prossimo 26 febbraio davanti alla prima corte d’assise.