Continuano i sopralluoghi della procura e delle forze dell’ordine sui resti della Adler di Ottaviano, dove martedì è avvenuta l’esplosione che ha ucciso l’operaio 55enne Vincenzo Lanza, ferendo altre due persone di cui una in maniera grave. Gli occhi sono puntati sul gas metano utilizzato per la produzione della componentistica per auto. Si teme che l’esplosione sia stata provocata da una perdita che probabilmente non sarebbe però avvenuta all’interno dell’azienda, bensì nel sottosuolo.

Una “bolla di metano” che spiegherebbe anche l’effetto della detonazione da ordigno, tant’è che l’ala colpita è stata letteralmente ridotta a brandelli, mentre i tre operai all’interno sono stati sbalzati in aria. È morto così Vincenzo Lanza, per la forza d’urto dello scoppio. Ad ogni modo le ipotesi sono ancora varie e per il momento non c’è neppure alcun capo d’imputazione nei confronti di qualcuno. Anche oggi, inoltre, è previsto un nuovo sopralluogo.