Una lite tra conoscenti di famiglie “rivali”, poi le coltellate e uno studente 16enne che muore in ospedale. Poco dopo arriva la “risposta” con una raffica di proiettili contro l’auto di un incensurato, forse amico della vittima. A Gragnano è incubo faida. La camorra si rende protagonista di due terribili episodi e il bilancio è impressionante: un minorenne morto, un 30enne in prognosi riservata e un altro 21enne ferito in un agguato.

Una notte di pura follia nelle strade gragnanesi, dove mai si erano vissuti momenti così critici, nemmeno durante i periodi bui delle faide di camorra che insanguinavano l’area stabiese e i monti Lattari. A morire per una coltellata alla coscia è stato il 17enne Nicholas Di Martino nipote del boss ergastolano Nicola Carfora “’o fuoco”, condannato al carcere a vita per aver ucciso nel 1996 l’imprenditore caseario Michele Cavaliere, che si era ribellato al racket imposto dalla camorra. Sua mamma, Maria Carfora, è la sorella del boss ergastolano. Ferito gravemente con quattro coltellate suo cugino Carlo Langellotti 30 anni, diversi precedenti per spaccio di droga.