Vongole, tanto veraci quanto potenzialmente tossiche. Prosegue incessante l’attività di indagine e di prevenzione sul territorio di giurisdizione finalizzata a perseguire e debellare l’attività posta in essere da una vera e propria organizzazione dedita alla pesca abusiva di molluschi presso la foce del Fiume Sarno – Rovigliano, tra i comuni di Castellammare di Stabia e Torre Annunziata, zona altamente inquinata anche a causa della presenza di metalli pesanti. Ieri vasta operazione -via terra e via mare- da parte del nucleo di Polizia Giudiziaria composto da uomini e donne della Capitaneria di Porto – Guardia Costiera di Castellamare di Stabia che ha passato al setaccio diverse attività commerciali presenti nei comuni di Castellammare di Stabia, Torre Annunziata e di altre zone del Vesuviano e della penisola sorrentina, con la predisposizione anche di posti di blocco per verificare l’origine e la regolarità del trasporto di prodotti ittici. In totale sono stati sequestrati più di 7 quintali di prodotto ittico trasportato e venduto in violazione della normativa nazionale e europea in materia di etichettatura e tracciabilità. In particolare sono state sottoposte a sequestro quasi un quintale di vongole veraci pescate alla foce del Fiume Sarno, in zona non autorizzata dalla Regione, potenzialmente pericolose per la salute umana per l’alto inquinamento del mare, oltre a ingenti quantitativi di cozze, taratufoli di mare, ostriche, salmone e pescato vario non tracciati, sprovvisti di fattura e/o documento accompagnatorio.
Il personale della Guardia Costiera ha quindi elevato 5 verbali per un totale di 8.500 euro di sanzione oltre al deferimento alla competente autorità giudiziaria di 3 pluripregiudicati, ai quali tra le varie ipotesi di reato è stata contestata anche quella dell’attentato alla salute pubblica. Al riguardo indagini di laboratorio condotte dall’Arpac, dall’Istituto Zooprofilattico per il Mezzogiorno ed Università Federico II hanno accertato la contaminazione batteriologica e chimica dei molluschi bivalvi, con presenza di metalli pesanti, idrocarburi e fitofarmaci, con oggettivo pericolo per la salute pubblica dei consumatori. «Le vongole pescate nella melma possono arrivare sulle nostre tavole e essere dannose per le nostre famiglie. Sono molluschi filtratori e tutte le sostanze nocive, compresi i metalli pesanti, rimangono all’interno e non vengono effettuati i procedimenti di stabulazione presso i centri autorizzati».