Sequestri di quintali di prodotti ittici a Massa Lubrense, decine di chilogrammi di vongole senza etichetta di controllo e altri frutti di mare pescati alla foce del fiume Sarno, dove il tasso di inquinamento da metalli pesanti mette a rischio la salute degli ignari consumatori. Sono alcuni degli esiti delle operazioni di Polizia giudiziaria condotte durante questa settimana con i militari del Nucleo di Polizia Marittima e Difesa Costiera della Capitaneria di porto di Castellammare di Stabia di concerto con il Nucleo Operativo Comando Carabinieri per la Tutela del Lavoro di Napoli. Sotto la lente di ingrandimento dei militari della Guardia Costiera, agli ordini del Capitano di Fregata Ivan Savarese, sono finiti diversi ristoranti e rivendite di prodotti ittici dei Comuni di Sorrento, Massa Lubrense e Torre Annunziata. Elevate sanzioni in ordine alla gestione del manuale di autocontrollo Haccp e alla tracciabilità del prodotto venduto a Massa Lubrense.
A Sorrento sono stati controllati 2 noti ristoranti, presso uno dei quali sono stati rinvenuti esemplari di “tonno rosso” di circa 30 chili, privi di ogni documentazione. Si sospetta che gli esemplari siano stati pescati e poi rivenduti all’esercizio commerciale da privati pescatori abusivi. Al riguardo sono in corso indagini in tal senso. Un noto ristoratore di Marina Piccola è stato, altresì, deferito alla competente Autorità Giudiziaria per frode in commercio, in quanto proponeva nel suo ricco menù ricette con ingredienti freschi che in realtà erano congelati. Lotta alla pesca delle vongole veraci in località Rovigliano, prospiciente la foce del fiume Sarno, in acque contaminate. Proseguono le indagini dopo il fermo di V.G. e M.S., pregiudicati di Castellammare di Stabia, colti in fragranza, dediti alla raccolta di frodo delle vongole contaminate nei pressi del fiume Sarno.