Solo un’interrogazione parlamentare al Ministro dell’Ambiente e alla Cultura può servire per esporre tutti i reperti archeologici ritrovati ad Ottaviano nel piano terra del Palazzo Mediceo, unico luogo adatto per rilanciare la Cultura ad Ottaviano e far socializzare i giovani. Attualmente sede del Parco Nazionale del Vesuvio con altri edifici sempre in loco. Il Castello di Ottajano fondato dai Longobardi nell’anno 1000 ha visto Papa Gregorio VII, i d’Aquino, Carlo D’Angiò, gli Orsini, Fabrizio Maramaldo,i Gonzaga di Molfetta, i Medici. Nel 1980 fu venduto dai Lancillotti al Boss della Nco Raffaele Cutolo, mentre nel 1981 fu confiscato in base alla legge Rognini-La Torre. L’8 settembre 1985 fu affidato al Comune di Ottaviano. Il 19 giugno il Presidente del Parco Nazionale del Vesuvio Amilcare Troiano e il Commissario Straordinario del Comune di Ottaviano Pasquale Manzo firmarono per la concessione in comodato d’uso gratuito per 99 anni del piano terra e dei giardini storici in favore dell’Ente Parco. I reperti archeologici ritrovati ad Ottaviano sono centinaia e si trovano nei depositi della Sovrintendenza archeologica di Cimitile, Pompei, Boscoreale e nel Museo Archeologico di Nola.

Tra i più importanti ricordiamo il capitello, attualmente sotto sequestro ed esposto nel Museo Archeologico di Nola, il Mosaico della villa del Console nei depositi di Boscoreale, l’appoggio a clessidra ed un vaso del Bronzo antico a Cimitile e la macina negli antichi granai negli scavi di Pompei. Le foto di questi reperti si possono vedere nel II E III volume “Archeologia e territorio” dell’archeologo Nicola Cataldo. Il villaggio Preistorico di Nola, Il Villaggio Protostorico di Poggiomarino, la facies di Palma Campania, la facies di Ottaviano, di sicuro un territorio dalle grandi potenzialità mai sfruttate.
*Biologo naturalista