«È con enorme rammarico e immancabile sentimento di coerenza che escludo qualsivoglia prospettiva circa una mia personale candidatura quale sindaco di Poggiomarino in rappresentanza dei colori forzisti». A dirlo Rossella Vorraro, il cui nome era stato fatto più volte quale possibile candidata a primo cittadino per il centrodestra, o almeno una parte. Questo non esclude, naturalmente, una sua discesa in campo attraverso le liste civiche. Vorraro spiega: «La deriva leghista, strascico di una politica sempre più centrata su architetture di palazzo e composta di tematiche volte della becera generalizzazione, prende il sopravvento nell’attuale assetto degli equilibri di leadership. Questo, oltre ad essere un pericoloso impoverimento delle sedi democratiche, rappresenta un concreto pericolo per l’elettorato. Non accetterò mai imposizioni, non condivise nelle sedi opportune, non discusse da appositi comitati rappresentativi. Da mesi è in atto un tavolo provinciale volto a partorire il candidato unitario del centrodestra ma, per giochi territoriali e logiche di partito, Poggiomarino è toccata al rappresentante leghista».

E ancora: «Mi sembra assolutamente fuori luogo, giunti a questo punto, continuare ad usare il mio nome e quello di altri amici forzisti per mera parvenza di democraticità nell’ambito del citato tavolo, considerato che la scelta era ormai già stata presa da mesi. Non posso che condividere ed associarmi a quanto già fatto dall’amico e coordinatore di Forza Italia Antonio Miranda nel lasciare, senza indugi ulteriori, il partito. LEGGI QUI IL COMUNICATO DELLE DIMISSIONI. Tale scelta è frutto di attenta riflessione, di immancabile coerenza ai principi per i quali negli anni siamo stati in prima linea in piazza a sostegno delle nostre ideologie. La scelta non escluderà il mio impegno civico a sostegno delle tante istanze dei cittadini e delle quali mi sono fatta negli anni portatrice nelle apposite sedi. Poggiomarino necessita di un vento moderato e centrista, lontano sia dal modaiolo estremismo, sia dalle spesso impraticabili scelte di sinistra». Dunque, anche quest’ultima frase lascia aperta la possibilità di una candidatura senza simboli di partito, ma legati alle civiche.