Trovato il donatore per Serena Piccolo, la 17enne di Pomigliano d’Arco affetta da una malattia rara e per cui si è mobilitata l’Italia e non solo. È il papà Carmine, sui social, a raccontare come sono andate le cose. E lo fa in una lunga lettera, ringraziando chiaramente quel giovane tedesco che si è fatto vivo, senza temere nulla. Ecco cosa scrive il signor Carmine: «In questi ultimi ardenti giorni di agosto, c’è stato un vecchio amico che, ignaro di tutto quanto ci sta succedendo, mi ha chiamato per chiedere dove avessi organizzato le vacanze … ebbene sì, c’è ancora qualcuno che non sa … ho risposto senza pensarci due volte, in paradiso. Da qualche giorno stiamo camminando sulle nuvole, respirando un’aria nuova, densa di misticismo, in pratica, mentre io e mia moglie eravamo presi da esami ed analisi varie per decretare il “prescelto” che avrebbe aiutato Serena donandole le proprie staminali, si è trovato un donatore dal registro europeo. Silenziosamente, in punta di piedi, ma poi sempre più spavaldamente e prepotentemente, si faceva avanti un ragazzone tedesco di 25 anni e 83 chili di peso, che con una poderosa spallata ci ha relegati in panchina mentre lui indossava la maglia titolare da centravanti di sfondamento».

«Quando tutto sembrava perso è arrivato questo “angelo” che non ha esitato ad acconsentire a tutte le richieste dei medici, anche le più fastidiose, come quella di donare facendo i prelievi dalle ossa del bacino in sala operatoria, piuttosto che farlo comodamente in poltrona da sangue periferico. Che vi devo dire, in questi mesi si è tanto parlato di questa tematica, delle varie tecniche, del gran gesto che è la donazione di midollo, ma quando poi succede veramente che un giovane Eroe si manifesta e si offre per salvare tua figlia, cambia tutto, cambiano le prospettive, non si dorme più, si ha paura di svegliarsi e scoprire che era solo un sogno, un bellissimo sogno. Si ha il terrore che possa succedere qualcosa, qualche impedimento tecnico, che cambi idea, che si faccia male mentre fa sport. Ti passano per la testa le cose più assurde. Con il passare dei giorni però, pian piano cominci a crederci sempre più e allora scopri che, se anche non lo conosci, s’è creato un legame».

«Nonostante la data designata per il trapianto non fosse così lontana, questi giorni sembravano non passare mai, in più, quando mancavano solo quattro giorni alla data del ricovero, Serena che in otto mesi non ha mai fatto un solo starnuto, neanche se abbagliata dal sole, si becca un fastidiosissimo raffreddore con annesso mal di gola. Fortunatamente siamo corsi ai ripari in tempo e il programma non ne ha risentito, infatti giovedì 13, Serena ha potuto cominciare la preparazione chemioterapica al trapianto che si è tenuto venerdì 21, dalle ore 17 alle 23 circa. Tecnicamente è andato tutto bene, ora bisogna solo aspettare e valutare la ripresa nei giorni che verranno. Parlando con Serena ho detto che da novembre 2019 (quando tutto è cominciato) abbiamo intrapreso un cammino che pian piano s’è scoperto essere lungo, faticoso, pieno di ostacoli e sofferenze. Ed alla fine eccoci qua, ce l’abbiamo fatta, siamo arrivati alla vetta della montagna. Adesso, cara Serena, continuando ad essere forte, coraggiosa e risoluta, ma anche paziente, riflessiva e dolcissima, devi cominciare la discesa, ma adagio, perché anche le discese possono essere infide, ma non ti preoccupare, tutto questo lo farai con uno spirito completamente diverso, con la convinzione e la fiducia che una volta arrivata a valle ti riprenderai la tua normalità, la tua quotidianità».