Lei si presentava ai clienti come prostituta, poi, con il complice, rapinavano malcapitati: condannata la coppia di rapinatori romeni. Seconda condanna in poche settimane per Octavia Mustafa, una 30enne di origine romena, arrestata insieme al complice Petre Curt, connazionale 28enne residente a Napoli, accusati di due rapine avvenute a luglio 2019 a Torre Annunziata proprio al confine con Pompei. A darne notizia è il quotidiano Roma oggi in edicola. La Mustafa è stata condannata a 8 anni di carcere, Curt a 9 perché agiva armato. I due colpi erano stati entrambi commessi a Torre Annunziata con la stessa tecnica: lei si fingeva una prostituta, adescava i clienti e si faceva portare in un luogo isolato. A quel punto interveniva il compagno insieme ad un altro uomo, armati di bastone e pistola. Rapinavano la vittima e scappavano insieme. Erano stati arrestati dopo una serie di denunce che raccontavano tutte la stessa storia, e indicavano come luoghi delle rapine le zone attigue a piazza Risorgimento e la stazione ferroviaria di Torre Annunziata. Lei e Petre Curt furono arrestati dopo un appostamento.

Gli agenti del commissariato di Torre Annunziata, guidati dal primo dirigente Claudio De Salvo, proprio in seguito alle numerose segnalazioni, avevano avviato le indagini e individuato la coppia e la stavano monitorando. Così, il 5 luglio 2019, avevano seguito la ragazza che si allontanava con un uomo e, poco dopo, avevano visto arrivare il compagno in un’Audi A6. I due erano stati inseguiti fino a Castellammare di Stabia, dove finalmente i poliziotti erano riusciti a bloccarli: in macchina avevano un portafogli contenente 300 euro, appartenente all’uomo appena rapinato. I due, arrestati, erano stati condotti nelle carceri di Poggioreale e di Pozzuoli. Col prosieguo delle indagini, e grazie alle testimonianze delle vittime, gli investigatori hanno raccolto elementi per collegare la coppia ad almeno due rapine, commesse nelle stesse zone e con modalità identiche. Così, il 24 ottobre scorso, era arrivata l’ordinanza applicativa di misura cautelare personale, emessa dal gip del tribunale di Torre Annunziata ed eseguita dagli agenti del commissariato oplontino che è stata notificata in carcere a Curt, già detenuto, e in casa a Mustafa, che invece era sottoposta agli arresti domiciliari. Ora entrambi sono stati condannati.