Mirko Ragazzon, 60 anni, di Torre del Greco, era anche diacono nella parrocchia di Sant’Antonio della località vesuviana. Covid-19 “se l’è portato via in soli 8 giorni all’Ospedale del Mare – scriveva ‘la Repubblica Napoli’ nei giorni scorsi – di cui 5 trascorsi in Terapia intensiva”. Si tratta del “secondo medico a cadere, tra Napoli e provincia, in appena 4 giorni”. Lascia la moglie Rosa e due figlie, “a casa in isolamento”. Al suo funerale, al passaggio del feretro i colleghi hanno organizzato “un picchetto d’onore per strada. Saremo tutti i camice bianco per lui”, aveva annunciato sul quotidiano lo pneumologo Paolo Francesco De Liguoro, presidente della cooperativa Medicoop Vesevo. “Mostreremo la nostra vicinanza e il nostro dolore con una presenza discreta, ma visibile, sulla pubblica via, perché si sappia anche che siamo di nuovo e ancora i più esposti, ancora senza dispositivi di protezione, lasciati soli”.

De Liguoro ha ricordato il collega anche su Facebook: “Perdonami Mirko – ha scritto – Avremmo voluto fare di più. Avremmo voluto che tutti avessero fatto qualcosa di più, come una cosa semplicissima: mettere le mascherine, rispettare le distanze”. E ancora, “perdonaci Mirko. Nessuno ti ha protetto, non hai mai avuto i dispositivi di protezione dalle istituzioni perché lo sai, non spettano a noi medici di famiglia. Ma ora ti prego, proteggi tutti noi”. Una protesta corale: “Siamo 200 e come medici della cooperativa Vesevo chiediamo di non essere abbandonati. La Medicina generale deve essere supportata sul territorio, i dispositivi devono arrivare anche per noi. Ne parliamo da mesi, ma non sono mai stati distribuiti”.