ATTIVITA’ FISICA E SALUTE
Negli ultimi si è assistito ad un crescente dibattito su che cosa si intenda per “salute”. Un editoriale di Fiona Godlee , Direttore del British Medical Journal, tra le più autorevoli riviste scientifiche mediche internazionali, propone questa definizione di salute: “Capacità di adattarsi e di autogestirsi di fronte alle sfide sociali, fisiche ed emotive cui la vita inevitabilmente espone”. La capacità individuale o collettiva di adeguarsi a stili di vita salutari sembra essere quindi la soluzione. Ma adattarsi a cosa, a chi e, più in generale, come si può costruire e favorire la capacità umana di mantenere il migliore stato di salute possibile?
L’Assemblea generale dell’ONU (Nazioni Unite) ha evidenziato che i prossimi 10 anni dovranno essere un “decennio di azione”, nel quale occorrerà mettere in campo soluzioni rapide e sostenibili per affrontare tutte le maggiori sfide del mondo: povertà, cambiamento climatico, disuguaglianza e riduzione del divario finanziario.
Il 2030, infatti, sarà un anno-traguardo per molti target di salute fissati dai Sustainable Development Goals dell’ONU. È dunque prioritario investire nella salute che non potrà più essere un problema che riguarda esclusivamente i singoli Ministeri competenti.
A tal proposito l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), grazie all’apporto di numerosi esperti, sta pubblicando un elenco di sfide globali per la salute. Nel settembre 2019 il segretario generale delle Nazioni Unite ha invitato tutti i settori della società a mobilitarsi per un decennio di azione su tre livelli: azione globale, azione locale, azione delle persone.
Le sfide principali sono tredici:
elevare l’attenzione sulla salute nel dibattito sul clima;
garantire salute in occasione di conflitti e crisi;
rendere più equa l’assistenza sanitaria;
ampliare l’accesso ai medicinali;
arrestare la diffusione delle malattie infettive;
prepararsi alle epidemie;
proteggere le persone da prodotti e stili di vita pericolosi;
investire negli operatori che difendono la salute;
mantenere gli adolescenti al sicuro;
guadagnare la fiducia del pubblico;
sfruttare le nuove tecnologie;
proteggere le medicine che proteggono la salute delle persone;
mantenere “pulita” l’assistenza sanitaria.
Stili di vita salutari sono considerati l’abitudine all’esercizio fisico e alla dieta bilanciata, l’astensione dalle dipendenze (alcol, fumo, droghe, etc), che nel diventare uno strumento di salute, vanno promossi e prescritti con competenze specifiche, magari in contesti attuali, approfittando delle tecnologie che hanno invaso le nostre quotidianità quali le tecnologie di informazione e comunicazione (ICT).
Partendo da queste considerazioni, il Professor Guido Iaccarino, Direttore del Programma “Attività Fisica Adattata (AFA) per la Prevenzione e la terapia delle patologie degenerative croniche” dell’AOU Federico II, 2 anni orsono ha istituito insieme ad uno Staff multidisciplinare un percorso personalizzato per la prescrizione dell’attività fisica in pazienti affetti da patologie croniche quali l’ipertensione, il diabete, lo scompenso cardiaco.
In questo percorso, i pazienti vengono sottoposti ad un assessment clinico per l’inquadramento del contesto patologico, ma anche fisico, per identificare il fabbisogno di attività fisica necessitato dal paziente. Tutto questo mediante una batteria di test motori (flessibilità e potenza dei distretti muscolari, valutazione dell’equilibrio), e di test clinici (ecg di base, test da sforzo, saturimetria, bioimpedenziometria, spirometria). Al termine del percorso, viene redatta una prescrizione di esercizi fisici che devono essere eseguiti dal paziente fino al prossimo appuntamento. E qui interviene l’ICT: la prescrizione infatti viene registrata su una piattaforma internet dal nome TELEREVALIDATIE, che è accessibile dal paziente mediante una applicazione scaricabile sul proprio cellulare. Su questa “app”, il paziente riceve istruzioni, anche mediante video tutorial, degli esercizi da effettuare quel giorno, utilizzando anche eventualmente gli accessori domestici come mobili, sedie, bottiglie, scale.
Per i pazienti con maggiore indipendenza fisica, che sono cioè in grado di affrontare le attività in palestra, viene consigliata la attività presso palestre della rete dell’ambulatorio, dove sono attivi allenatori che sono stati certificati dal Centro.
Questo innovativo “esperimento” si è rilevato un grosso successo tra i pazienti che seguono scrupolosamente il programma con notevolissimi benefici fisici e mentali.
Visti gli eccellenti risultati, il Professore Iaccarino, insieme al suo Staff di chinesiologi ha realizzato un percorso di formazione erogato attraverso un corso universitario di perfezionamento per Operatori di Attività Fisica Adattata rivolto ai laureati in Scienze Motorie. L’idea è quella di garantire il supporto professionale necessario all’estensione dell’offerta ambulatoriale ad una popolazione più ampia di pazienti. Si sta concludendo il primo corso di perfezionamento, che ha selezionato tra 15 richiedenti 7 preparatori atletici sulla base del curriculum. I partecipanti vengono perfezionati in “Progettazione e Prescrizione” di programmi di Attività fisica Adattata con un percorso di 120 ore, erogate dai migliori Docenti di “AFA” nazionali, sia universitari che del mondo sanitario. Il corso ha anche una valenza internazionale, in quanto attraverso una partnership con il Functional Aging Institute(functionalaginginstitute.com) i corsisti vengono anche certificati specialisti in functional aging.
Il perfezionamento in AFA fornisce quindi al medico prescrittore un nuovo collaboratore al quale fare riferimento per la gestione del paziente cronico, con il quale collaborare in maniera costruttiva e efficace per il benessere del paziente Questa nuova figura professionale , l’allenatore perfezionato in AFA, quindi, estende il numero degli attori per la promozione della salute mettendo al centro il paziente cronico.
L’intuizione” del Prof.Iaccarino prospetta interessanti scenari per professionisti del benessere del futuro nel mantenimento di un “Lifelong Wellness”.
I pazienti anziani multimorbidi cronici rappresentano una popolazione ad alto rischio per la riammissione ospedaliera. Le linee guida disponibili suggeriscono che l’implementazione di strategie di cambiamenti dietetici e comportamentali nonché di trattamento farmacologico migliorano i risultati di salute sulla lunga distanza. L’attuazione di questo approccio nel mondo reale è limitato dalla fornitura frammentata di cure, che viene spesso offerta in silos. L’ICT offre un’opportunità unica per migliorare l’interazione tra ospedale e territorio, consentendo scambio di informazioni che possono essere utilizzate per una fornitura coordinata di assistenza doppi e migliorare la gestione delle condizioni croniche. Diverse buone pratiche sono state testate e convalidate, dimostrando che, in effetti, le strategie basate sull’implementazione ICT, che utilizzano dispositivi che migliorano l’aderenza farmacologica, l’esercizio fisico e la terapia, può gli esiti clinici dei pazienti e ridurre il rischio di parametri di riammissione ospedaliera fornendo al contempo servizi in cui i pazienti vivono.