“La scuola deve riaprire”. E molto “dipendera’ dai nostri comportamenti: se saremo in grado di trascorrere le festivita’ in modo prudente”. Cosi’ Agostino Miozzo, coordinatore del Cts, intervenuto all’evento “scuola, Covid e sicurezza”, organizzato dall’Ic Regina Elena di Roma, con la partecipazione di Sip (Societa’ italiana di Pediatria), ospedale Bambino Gesu’ e Ido. “La scuola e’ stata chiusa il 4 marzo perche’ in quel momento noi tecnici l’abbiamo ritenuta rischiosa”, ha spiegato Miozzo. “Ma questo, appunto, avveniva a marzo – ha osservato – Poi abbiamo introdotto una serie di misure, di armi, da impiegare fino a che non arrivera’ il vaccino”. Tuttavia, ha proseguito il coordinatore del Cts, “la narrazione di marzo e’ rimasta nella testa di qualcuno che ha tutto l’interesse a portarla avanti”. Tuttavia da più fonti si va verso un prolungamento della Dad anche dopo le festività di Natale.

Ma per Miozzo “la didattica a distanza ha dei limiti e dei problemi straordinari”. Al contrario, ha dichiarato l’esperto, “sui veri momenti di crisi – metropolitana, trasporti – non e’ stato fatto nulla. Ora e’ stato dato mandato ai prefetti. Dobbiamo lavorare tutti insieme per riaprire”. E per farlo e’ necessario un “contrasto alla narrazione catastrofista e negativa sulla scuola”. Attenzione, ha precisato Miozzo, “e’ vero che il rischio zero non esiste da nessuna parte, ma nella scuola c’e’ un rischio accettabile, controllato. Si vede anche dai ragazzi che hanno introiettato i comportamenti virtuosi”.