«Aiutate mio padre. Tutti gli ospedali che abbiamo contattato ci dicono che non c’è posto e nel frattempo lui rischia di perdere la mano». A parlare è Tobia che lancia un appello disperato per poter restituire al padre Mario di 64 anni la possibilità di una vita normale e di tornare a lavorare. L’uomo, macellaio a Torre Annunziata, si è ferito ad una mano mentre era intento a dissossare carni: il coltello si è conficcato nella mano sinistra recidendo un tendine. «All’inizio sembrava una cosa di lieve entità – racconta Tobia – poi con il passare delle ore la situazione si è aggravata sempre di più. Qualche giorno fa mio padre si è alzato dal letto ma non riusciva più a muovere l’anulare sinistro». Da qui l’inizio della ricerca di un ospedale disposto a ricoverare il padre che necessita di un intervento.

Dall’ospedale di Boscotrecase a quello di Sorrento, passando per Castellammare di Stabia, poi in una clinica privata di Pompei, fino all’ospedale Pellegrini di Napoli: «Tutti hanno confermato la necessità di intervenire chirurgicamente – dice il giovane – ma tutti quanti ci hanno dato la stessa risposta. Non c’è posto». Ieri mattina ancora un no al Pellegrini di Napoli. I reparti non consentono ulteriori degenze. Amaro rientro a casa per Mario, ma «Più tempo passa e più sarà difficile tornare a fargli fare la vita di sempre. Non voglio dare la colpa alla situazione degli ospedali a causa del Covid – ha detto il figlio – ma qui tutti abbiamo bisogno di cure. Mio padre non può nemmeno andare in pensione. Abbiamo bisogno di aiuto».