Poche parole, dette a fatica ma dette come un dovere nei confronti della figlia. Il signor Peppe (nella foto con Ornella), rappresentante sindacale della Uil e candidato con i Verdi nel 2010, che ha incontrato il consigliere regionale Francesco Borrelli. «Non avrei proprio la forza di parlare ma lo devo fare per Ornella, lei che ha fatto tanti sacrifici. Per studiare ha fatto tanti lavori umilissimi e alla fine è riuscita a laurearsi con 110 e lode. Non vogliamo vendetta, chiediamo solo giustizia per Ornella e per tutte le donne, affinché a nessun’altra accada quel che è successo a mia figlia. Ora servono risposte concrete dalla politica e dalla magistratura». Poi a Il Mattino Pinto ha confessato: «Quell’uomo non mi piaceva, erano troppo diversi e lo dissi a mia moglie». Le prime risposte, seppur etiche ed emozionali, arrivano fin da subito. Ieri una serie di cerimonie hanno ricordato Ornella. Il sindaco Luigi de Magistris ha disposto che le bandiere delle sedi del Comune di Palazzo San Giacomo e di via Verdi siano poste a mezz’asta ieri e nel giorno dei funerali di Ornella Pinto.
Le iniziative
Anche la Camera di Commercio di Napoli si illuminerà di rosso per ricordare le vittime di femminicidio, per tutta la settimana. L’iniziativa, annunciata dal presidente Ciro Fiola, vuole ricordare e onorare anche la memoria di Ornella Pinto, ammazzata dalla furia dell’uomo che diceva di amarla. «È un segno – spiega Fiola – ma è anche un modo per tenere sempre alta la tensione su questo tema». Una settimana fa al Policlinico Federico II si inaugurava il Centro Antiviolenza, con l’installazione di una panchina rossa. Ieri, le bandiere poste all’ingresso dell’Azienda sono state poste a mezza asta e proprio vicino a quella panchina, è stata piantata una camelia rossa, per non dimenticare la vita brutalmente recisa di Ornella Pinto.