La Guardia di Finanza di Caserta e l’Ufficio di Napoli 1 dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli stanno eseguendo 9 misure cautelari personali (di cui 3 in carcere e 6 ai domiciliari) emessa dal gip di Napoli nei confronti di un gruppo criminale dedito a frodi fiscali ai danni dell’Erario. Contestualmente, sono in corso di esecuzione perquisizioni locali e personali su parte del territorio nazionale. Disposto anche il sequestro di beni per 20 milioni di euro.
Il sistema
Le indagini hanno ricostruito un articolato meccanismo fraudolento attraverso cui le societa’ inserite nel circuito dell’organizzazione erano in grado di evadere le imposte per cifre ingenti e avere notevoli risparmi di imposta. L’inchiesta, scaturita da una verifica fiscale nei confronti di una societa’ nel commercio di prodotti elettronici, con attivita’ tecniche di intercettazione, sia telefoniche che ambientali, ha accertato che professionisti e consulenti contabili, imprenditori compiacenti e amministratori formali e/o teste di legno collaboravano nelle frodi fiscali attraverso l’emissione e l’annotazione di fatture per operazioni inesistenti, le cosiddette frodi carosello, o con societa’ cartiere per detrarre l’Iva.
Frequente anche il ricorso a indebite compensazioni di imposta attraverso l’utilizzo di crediti in realta’ inesistenti. Per attribuire parvenza di regolarita’ contabile e fiscale alle operazioni commerciali e finanziarie, c’erano consulenti fiscali e commercialisti. Nonche’ di un finanziere, ora in congedo, al quale era affidata la gestione di fatto di alcune societa’ utilizzate per realizzare il sistema di frode.
I professionisti si occupavano di pianificare le operazioni inesistenti attraverso l’utilizzo di societa’ di comodo, e l’ex finanziere provvedeva, insieme ad altri, sia al reclutamento dei prestanome cui intestare le societa’ di comodo sia a tutti gli adempimenti necessari alla realizzazione delle fittizie operazioni commerciali.