Le piazze di spaccio alla sbarra. È iniziato il processo My Love, all’aula bunker del carcere di Fuorni dinanzi al Giudice per l’udienza preliminare. Il nucleo operativo dei militari di Nocera Inferiore del tenente colonnello Rosario Di Gangi aveva individuato 46 soggetti che a vario titolo provvedevano a riversare droga sulle piazze di spaccio di Scafati e dell’agro Nocerino sarnese.
Gli imputati
Si tratta del 27enne Giovanni Barbato Crocetta (difeso dall’avvocato Gennaro De Gennaro), Francesco Berritto (alias ‘Chiccone’) difeso dall’avvocato Stefania Pierro. Annabella Guarracino (compagna di Angelo Sorrentino), il 53enne Alessandro Lanzieri (‘Ciccone’) ed il 34enne Angelo Sorrentino (‘Angioletto ‘o chiattone’),tutti difesi dall’avvocato Gennaro De Gennaro.
Morena Carotenuto e Salvatore Squillante, ex coniugi, difesi dall’avvocato Giovanna Coppola. Sul banco degli imputati anche la 38enne Teresa Cannavacciuolo ed il suo compagno il 37enne Francesco Squillante (fratello di Salvatore e cognato di Morena Carotenuto) entrambi difesi dall’avvocato Gennaro De Gennaro.
Il 31enne Raffaele Squillante (cugino di Salvatore e Francesco Squillante) e Andrea Carotenuto (fratello di Morena e Vincenzo), il 29enne Gabriele Desiderio (‘Pisellino’) figlio di sasà u barbiere (anch’egli difeso dall’avvocato De Gennaro), il 23enne Daniele Antonio Incannella (‘’o punk’), la 38enne Giuseppina Inserra( difeso dall’avvocato Luisa Nastri) e Francesco Mainenti (fratello di Carmela e Alfonso, figli di Mario, noto pluripregiudicato per spaccio).
I nomi
La lista continua con il 39enne Gennaro Castaldo, il 29enne Alfonso Mainenti, la 28enne Carmela Mainenti, il 24enne Pasquale Longobardi (‘ ‘o nano’), il 36ienne Carmine Alfano (‘bim bum bam’ – ‘polvere di stelle’ – Bin Laden) difeso dall’avvocato Francesco Matrone; la 45enne Veruska Muollo, tutti di Scafati. Stessa sorte per il 44enne Raffaele Rispoli, detto Lello, e per il 41enne Giovanni Tufano (‘ceppone’) di Boscoreale, il 39enne Salvatore Squillante (‘din din’) originario di Nocera Inferiore (marito di Morena Carotenuto), il 38enne Vincenzo Carotenuto (fratello di Morena e Andrea) di Angri, il 30enne Pietro Paoletti (cognato di Barbato Crocetta Giovanni), la 24enne Giovanna Paoletti (moglie di Giovanni Barbato Crocetta e sorella di Pietro Paoletti), la 49enne Anna Sicignano (madre di Giovanni Barbato Crocetta), la 37enne Giuseppina Langella, le 25enni Maria Ruotolo e Nadia Kharaki, il 39enne Antonio Santonicola, la 60enne Maria Grazia Acanfora, la 23enne Teresa Fienga e il 26ienne Antonio Pedone di Scafati; la 52enne Teresa Aquino di Boscoreale (suocera di Giovanni Barbato Crocetta) e il 49enne Pasquale Ascione (‘ ‘o leone’) di Boscotrecase. Ed ancora il 29enne Vincenzo Alfano (fratello di Carmine), 66enne Raffaele Alfano (padre di Carmine e Vincenzo), 39enne Marcello Adini (“Memmone”), il 40enne Antonio Matrone (detto Michele, figlio del boss Francesco, detto “Franchino ‘a belva”), il 39enne Gaetano Esposito (“Ninotto”) tutti di Scafati e il 43enne Pasquale Rizzo (“ ‘o tedesc”) di Portici.
I fatti
Le due gang e il controllo della “piazza”. La prima associazione, secondo la Dda, sarebbe stata composta da Teresa Aquino, Giovanni Barbato Crocetta, Francesco Berritto, Annabella Guarracino, Alessandro Lanzieri, Francesco Mainenti, Giovanna e Pietro Paoletti, Anna Sicignano, Angelo Sorrentino e Giovanni Tufano. Questa organizzazione aveva la base operativa a Boscoreale in località Pellegrini. Di questa gang sarebbero stati promotori Carmine, Raffaele e Vincenzo Alfano, Antonio Matrone e loro interfaccia Barbato Crocetta. Per tutti questi il riesame ha annullato l’ordinanza di custodia cautelare. Del gruppo avrebbero fatto parte anche Marcello Adini, Gaetano Esposito, Pasquale Rizzo e Angelo Vergati.
L’associazione trafficava in haschisc, marijuana e cocaina, con collegamenti e legami internazionali per approvvigionamenti ed operava in particolare tra Scafati e Boscoreale. Si presentava con fare camorristico come “sistema”, a cui tutti gli spacciatori della zona dovevano sottomettersi: chi non lo faceva veniva intimidito a suon di bombe carta.
Come contesto della gang c’è anche il noto omicidio di Armando Faucitano, commesso a Scafati il 26 aprile 2015. Il processo è stato rinviato al 7 luglio su richiesta delle difese per la scelta del rito processuale.