Un messaggio breve e chiaro: #giustiziaperclarapinto#, un hashtag ma anche un grido di dolore che parte da Poggiomarino. La città sotto choc ma anche con tanta rabbia per il decesso poche ore dopo il parto di Clara Pinto, 35 anni, che si è spenta poche ore dopo aver dato alla luce il piccolo Mattia. “Una mamma non dovrebbe mai morire. Clara doveva vivere!”. Questo c’è scritto nell’immagine a lutto che campeggia suo social, poi una piccola rosa rossa sullo sfondo. Una comunità che vuole risposte per una morte dai tratti non solo inattesi ma assurdi.

L’inchiesta è in corso, il corpo della neomamma si trova al Secondo Policlinico di Napoli per l’esame autoptico. La famiglia ha chiaramente denunciato ed è scattata l’inchiesta dopo quanto accaduto all’ospedale di Nola. Quattro giorni o quasi per tentare di indurre il parto, poi la scelta di procedere con il cesareo. Poi i malesseri, tutto da sola per le norme anticovid. E quel messaggio alla cugina: “Mi sento distrutta”, prima del malore che l’è costato la vita. Tutto da chiarire, tutto a cui dare una risposta vera.