La scelta sul vaccino anti Covid per gli adolescenti deve rispettare la volonta’ dell’adolescente, anche quando e’ in disaccordo con i genitori. Ad affermarlo e’ un parere del Comitato Nazionale di Bioetica appena pubblicato, che comunque esclude l’ipotesi di obbligo, mettendo invece l’accento sulla necessita’ di un’informazione accurata ad adulti e ragazzi, che coinvolga anche la scuola.

“Se la volonta’ fosse in contrasto con quella dei genitori – si legge nel documento intitolato “Vaccini COVID-19 e adolescenti” -, il Comitato ritiene che l’adolescente debba essere ascoltato da personale medico con competenze pediatriche e che la sua volonta’ debba prevalere, in quanto coincide con il migliore interesse della sua salute psico-fisica e della salute pubblica”. Nel caso in cui gli adolescenti facciano parte di categorie particolarmente a rischio, continuano gli esperti, “emerge in forma ancora piu’ pressante l’obbligo dei genitori (rappresentanti legali) di garantire ai propri figli il miglior interesse; e’ importante ricorrere al comitato di etica clinica o ad uno spazio etico e, come extrema ratio, al giudice tutelare”.

Non si deve ricorrere all’obbligo, spiega il documento redatto dal Presidente Lorenzo d’Avack e dalla Vicepresidente vicaria Laura Palazzani, con la partecipazione di tutti i componenti del Comitato, neppure nel caso opposto. “Il Comitato ritiene importante e auspicabile che l’adolescente sia informato che la vaccinazione e’ nell’interesse della sua salute, della salute delle persone prossime e della salute pubblica. In ultimo appare comunque corretto, dal punto di vista bioetico, non procedere all’obbligo di vaccinare in mancanza di una legge, ma porre in essere misure atte a salvaguardare la salute pubblica”.