“Ho un mitra grande… tengo un sacco di roba… un kalash… un sovrapposto tagliato… un 357.. un 38 tanto’. Così i tre destinatari della custodia cautelare in carcere, Carmine e Marco Amoruso e Luca Garante, accusati dei reati di detenzioni di armi da guerra, con l’aggravante di essere in possesso di due fucili e due pistole – una semiautomatica marca Steyr cal. 40 ed un revolver marca Smith & Wesson cal. 38 special – descrivevano il borsone riempito di un mitra e un kalashnikov che erano stati stoccati per un presunto omicidio di camorra. Uno dei fucili era un Browning di calibro 12, oggetto di furto il 13 aprile del 2017.

L’accusa di detenzione illegale di armi scatta il 23 luglio scorso, quando – in un giardino adiacente l’abitazione dei fratelli Carmine e Marco Amoruso a Poggiomarino, viene trovato un borsello che custodiva una semiautomatica calibro 40, perfettamente pulita e oleata, un blister di Xanax, la somma in contanti di 1.215 euro. Un altro borsello conteneva un revolver Smith&Wesson completo di proiettili, patente, cellulare, soldi e documenti.