Dimezzata la pena per Di Buono Pasquale, attuale reggente del clan dei “marcianisielli” operante nel territorio di Acerra e comuni limitrofi. Il Tribunale Collegiale di Nola ha emesso il dispositivo di sentenza a carico di Di Buono Pasquale e, condividendo la tesi difensiva sostenuta dai difensori di Di Buono (l’Avv. Antonio Iorio del Foro di Torre Annunziata e l’Avv. Giovanni Bianco del foro di Nola) lo ha assolto con formula piena dal delitto di violenza sessuale. Dodici gli anni richiesti dalla D.D.A. di Napoli, 6 invece gli anni incassati (con rito ordinario) da Di Buono Pasquale per aver diretto, organizzato e promosso un gruppo di persone dedito al traffico di sostanze stupefacenti. Condanna in ogni caso mite quella di anni 6 per l’imputazione provvisoria, che il tribunale ha ritenuto di riqualificare in “associazione lieve” (74 comma 6 d.P.R. 309/1990) quella diretta e coordinata da Di Buono.
Gli abusi
Dopo ben un anno e sei mesi dalla “orrenda imputazione” mossa nei confronti di Di Buono di aver abusato di una minore, l’innocenza che Di Buono Pasquale ha sempre proclamato ha trovato finalmente sigillo in una sentenza di assoluzione con formula piena “per non aver commesso il fatto”. Istruttoria dibattimentale molto articolata e complessa (riferisce l’Avv. Antonio Iorio) ma “ne è valsa la pena. Solo con il giudizio ordinario potevamo dimostrare l’innocenza di Di Buono in relazione al delitto di abuso sessuale contestatogli, giudizio ordinario che ha sicuramente comportato grossi rischi ma che infine ha dato il risultato sperato, appunto l’assoluzione del Di Buono”. Continua il difensore “in ogni caso predisporremo appello avverso la condanna (seppur mite) di anni 6 per il delitto associativo, poiché riteniamo che – così come per l’impostazione della violenza sessuale – l’istruttoria dibattimentale abbia portato alla luce più prove favorevoli per l’imputato, rispetto all’attività investigativa posta in essere dagli organi inquirenti, che riteniamo piuttosto lacunosa”.