Elezioni amministrative a Napoli: proseguono gl’incontri con i coordinatori ed i candidati al Consiglio Comunale ed alle Municipalità della Terza Città d’Italia. Stavolta è il turno di Raffaella Guarracino, Segretaria del Partito Democratico della Sezione del quartiere di San Lorenzo ( Quarta Municipalità ). Considerata da molti, una vera e propria “Intellettuale Pasiinaria”.
di Andrew
Napoli, 16/09/2021. Continuano gl’incontri/interviste con i candidati al Consiglio Comunale. Oggi è il turno di Raffaella Guarracino, Vice-Segretaria del Partito Democratico della Sezione del quartiere di San Lorenzo e, in quanto tale, candidatura di tutto rispetto, considerata da molti una vera e propria “Intellettuale Pasiinaria” che riserverà un’intervista in esclusiva per il Fatto Vesuviano ed i suoi lettori.
1) Andrew: “Chi sei? Raccontaci un pò di te”.
1) Raffaella: “Mi chiamo Raffaella Guarracino, sono innanzitutto una psicopedagogista e fervente a tutte le cause femminili e dei minori a Sono più di quindici anni che mi occupo di politica, con particolare attenzione alle politiche sociali, partendo dai miei quartieri di San Lorenzo e Vicarìa, dopodiché ho man mano facendo rete con altre realtà associative, mi sono anche interfacciata con gli altri territori della nostra Città. Sono l’attuale Segretaria del Circolo del Partito Democratico del quartiere di San Lorenzo ( Quarta Municipalità di Napoli ) e circa cinque anni fa mi sono già “prestata” alla politica, nello specifico, alle politiche sociali, quando mi sono candidata alla mia Circoscrizione, prendendo circa cinquecento voti, ma non ce l’ho fatta per una manciata di voti, poiché la coalizione a sostegno dell’allora candidata Sindaco di Napoli, Valeria Valente, perse. Oltre a tutto questo, sono mamma di tre gemelli, appena adolescenti, due femmine ed un maschio. Quindi, prima da mamma, poi da cittadina, poi da da donna-sociale, ed infine da donna in politica, ho scelto di rimanere in questa città e di combattere per tutte le cause che sono giuste per rendere la stessa vivibile. Oltre al lavoro nel sociale ho avuto anche un’esperienza di docenza universitaria dove ho avuto un dottorato di ricerca in pedagogia speciale, didattica speciale, teoria delle emozioni ed ho collaborato anche ad alcuni progetti importanti, uno dei quali anche Europeo, del “Disability Cauncelor”, molti Dimentional Memory Test, ovvero, un progetto sulla memoria a lungo termine per gli anziani. Tra le altre cose, abbiamo ideato anche due laboratori all’interno dell’Università Suor Orsola Benincasa, con la Prof.essa Ornella De Sanctis, uno sulla disabilità-movimenti e sulle diverse abilità, mentre l’altro proprio sulle emozioni che si mettono proprio nella relazione di cura che si chiamava “Emozional-Mente”. Infine, mi sono anche interfacciata con la Prof.essa D’Ambrosio su forme della comunicazione-linguaggi multimediali. Sono anche Presidente di un’associazione, la “Savio Condemi”, che è un tassista che è stato ucciso davanti agl’occhi della moglie e dei figli piccolini per un banale posto auto. Da quel tragico episodio, verificatosi nel 2008, portiamo avanti progetti di legalità prevalentemente in tutte le scuole”.
2) Andrew: “Qual è il tuo programma per Napoli e per le periferie?”
2) Raffaella: “Innanzitutto, ti voglio dire che il mio programma per Napoli prevede proprio di ripartire dalle Non solo quelle “geografiche”, cioè, dobbiamo in primis ricominciare dai nostri giovani, quelli che migrano per studiare o per lavorare, perché questo mi sembra un’ingiustizia sociale per la nostra comunità, dopodiché, dalle diseguaglianze che frenano un pò tutto il Sud. Ma per ripartire davvero, serve innanzitutto, una competenza politica, ovvero, dobbiamo dire BASTA al qualunquismo che si è verificato negl’ultimi anni, una giunta, che sia in grado di dare risposte in questa fase di costruzione di questa “nuova Napoli”. Perché, senza voler rivendicare quello che è successo nella vecchia giunta, ma come dice anche il nostro candidato Sindaco, Gaetano Manfredi, serve si un progetto, ma anche dei buoni esecutori. Perché un progetto senza buoni esecutori è un progetto che resta teorico, senza mai diventare pratico. Quindi, partendo da questo presupposto, il mio programma politico per Napoli, ed anche per le periferie, può essere riassunto in un’unica ambizione, ossia quella di portare la nostra Città a livelli di vivibilità, oserei dire, “normali”. E sottolineo “normali”, perché in una città come Napoli ormai anche quella che dovrebbe essere la normalità come il diritto, e qui cito alcuni esempi per tutti, di godere di più spazi verdi, di avere una rete di trasporti efficiente, possibilità di lavoro, strade sicure e pulite, ecc. Tutto questo, sembra essere diventato tutto “straordinarietà”, e quel che è peggio, ci siamo anche assuefatti a questo modus vivendi, purtroppo. Quindi per rispondere alla tua domanda, il mio programma per Napoli e per le periferie è, innanzitutto, fatto di progetti in varie voci, in vari settori, che portino quantomeno alla normalità di una città meravigliosa come Napoli, che possa però essere anche finalmente vivibile ed abitabile”.
3) Andrew: “Quali sono le Municipalità che necessitano della maggiore attenzione da parte della futura amministrazione?”
3) Raffaella: “Ti dico che ogni Municipalità in fondo ha la necessità di ricevere attenzione per le proprie inevitabili E per farlo, bisognerebbe dare più potere, oltre che risorse, alle stesse Municipalità. Ti dico inoltre, che ogni Municipalità dovrebbe avere dei servizi in ogni quartiere e bisognerebbe anche i singoli bisogni delle stesse. Certamente ci sono delle Municipalità un pò più ai margini, le quali forse anche per posizione geografica più esterne dal centro della Città, gravano di divari più ampi e che vanno assolutamente colmati, perché in una città, che io definirei “civile”, non possono esistere zone di “serie A”, e questo l’ho detto anche al nostro candidato Sindaco, zone di “serie B”, oltre che “zone di serie C”, perché questo vorrebbe dire che esisterebbero anche dei cittadini classificati come tali, ossia cittadini di serie “A”, “B” e addirittura cittadini di serie “C”, e così via. Bambini di “serie A”, bambini di “serie B”, oppure scuole di “serie A” o di “serie B”. Converrai con me che questo non è assolutamente pensabile. E quindi per cercare di livellare queste diseguaglianze, che di fatto oggi ci sono, servono anche una migliore gestione del patrimonio comunale, per eliminare questi luoghi di marginalità, investendo innanzitutto, dal mio personale punto di vista, sulle scuole, insieme alla rete di associazioni culturali ed artistiche ed anche sportive, perché è da lì, che noi cittadini possiamo ripartire”.
4) Andrew: “Cosa ti ha spinto a candidarti al Consiglio Comunale a sostegno di Gaetano Manfredi?”
4) Raffaella: “Beh, questa è davvero una bella domanda! Voglio dirti che mi ha spinto soprattutto il riconoscermi, ma soprattutto il credere da cittadina, da donna-sociale e da militante politica al suo “Patto per Napoli”, il quale prevede la costruzione della “nuova Napoli”, fatta perlopiù d’impegno mirato a costruire la “nuova normalità”, ed io nella domanda di prima ti dicevo, per l’appunto, che auspicherei una città quantomeno normale, in quanto la nostra Napoli è diventata, anche nelle cose più semplici, tutto sembra diventato E quindi io invece mi sono molto riconosciuta in questo “Patto per Napoli” dove si ambisce a tutto ciò. Una normalità che è fatta di un percorso collettivo, basato su un concetto di rete, il quale è in grado di mobilitare le migliori risorse della città. Un problema concreto, che vede una nuova Napoli, che sia una città inclusiva, accogliente, e perciò sicura, come dicevamo nella precedente domanda. Sicura perché mette all’interno la ricerca della sua identità la ricerca, la promozione, ed anche la tutela del benessere collettivo, di tutte le parti e, soprattutto, di tutti, a partire dalle fasce più fragili ed anche dalle periferie. Insomma, il tutto va a rispondere un pò a quanto ti dicevo poc’anzi, sempre nella precedente domanda. Non soltanto per un senso di giustizia, ma anche per quelli che per troppi anni sono stati considerati ai margini vi sono invece le energie per lo sviluppo della città”.
5) Andrew: “Hai qualche progetto da presentare al Comune tramite l’utilizzo dei fondi del Pnrr ( Piano Nazionale del Recovery e Resiliencia )?”
5) Raffaella: “Credo che sia fondamentale, oltre che necessario, che Napoli faccia sentire la sua voce propositiva nella stagione di quella che è considerata la “stagione europea ed italiana” che si apre nel periodo che segue la pandemia, pertanto, credo che bisognerebbe partire investendo nel sociale, perché credo fermamente che in esso vi siano le condizioni per lo sviluppo complessivo della città. Quindi NON anche attenzione al sociale, ma CENTRALITA’ del sociale, per combattere le ingiustizie di cui prima parlavamo, e per far sviluppare la città dal punto di vista economico ed occupazionale, tenendo conto anche dell’indispensabile equilibrio tra economia, diritti delle persone, tutela del suolo e dell’ambiente. Quindi utilizzerei sicuramente i fondi del Pnrr per l’appunto nel sociale, partendo dai servizi che variano da quelli di prossimità e riduzione dei danni, attività di strada, centri di accoglienza a bassa soglia, alle strutture di ospitalità diurne e residenziali, dei centri culturali ed interculturali, rieducativi e di territorio, ed ai servizi al contrasto all’abbandono ed al fallimento formativo, dai servizi educativi ed all’istruzione, dalla formazione all’orientamento lavorativo, dalla rigenerazione ed riqualificazione dei beni storici, culturali e di comunità alla creazione di nuove imprese giovanili e femminili, dall’orientamento lavorativo e dalle politiche di sostegno, all’inserimento lavorativo all’offerta formativa, dei servizi di mediazione culturale e dei conflitti, fino al contrasto del traffico di esseri umani e della violenza degl’uomini sulle Ecco dove investirei questi fondi, perché il destino di Napoli non si decide ALTROVE, ma a Napoli, investendo sulle risorse, affinché non lascino MAI PIU’ indietro le parti fragili”.
6) Andrew: “Cosa ne pensi della candidatura a Sindaco di Napoli di Antonio Bassolino?”
6) Raffaella: “Ti voglio rispondere, evitando conflitti o critiche Penso che Bassolino, il quale ha sicuramente, nel bene o nel male, scritto un pezzo di storia di questa città. Tuttavia, nell’interesse della stessa, a mio avviso, forse non avrebbe dovuto candidarsi, poiché Napoli ha certamente bisogno di già la conosce nelle sue mille contraddizioni, quindi della saggezza di chi già ha amministrato una Napoli così complessa va bene, però nello stesso momento, oggi più di ieri, Napoli necessita di un nuovo approccio, di una nuova visione. Pertanto, in una logica di bene comune, penso che Bassolino avrebbe aiutato di più la nostra città mettendo tutte le sue conoscenze, mettendosi a sostegno del nuovo che può e che deve avanzare. Sarebbe stato un pò, non dico più nobile, perché non appartiene ad Antonio Bassolino quest’aggettivo, perché non ritengo che la sua candidatura a Sindaco di Napoli sia un’azione da considerarsi ignobile, anzi, umanamente ne capisco anche i motivi, però forse sarebbe stato più apprezzabile, voglio utilizzare un termine un pò più gentile perché credo che lo meriti. Ovviamente lo rispetto appieno e ne capisco le ragioni, come ti di dicevo sotto il profilo umano, ma di meno sotto il profilo politico”.