Richieste di risarcimento per circa 3,5 milioni di euro nei confronti di manager della sanità campana e cliniche private sono avanzate al termine di un’indagine della Guardia di Finanza coordinata dalla Corte dei Conti. Secondo quanto riferisce la Repubblica, sono coinvolti in particolare 8 manager e 12 cliniche. Al centro dell’indagine i rimborsi Covid stanziati dalla Regione Campania. I coinvolti nella vicenda hanno ora 45 giorni di tempo per rispondere alle accuse e presentare le loro controdeduzioni.

“Finalmente siamo riusciti a mettere la parola fine alla assurda vicenda tra Regione Campania e cliniche private. Avrebbero dovuto essere rimborsate con una pioggia di milioni di denaro pubblico per la sola disponibilita’ di posti letto Covid. Anche se non li avesse occupati nessuno, come e’ poi accaduto. Una vicenda che abbiamo denunciato con un esposto alla Procura della Corte dei Conti, con il quale fin dal primo momento abbiamo contestato ogni punto del protocollo d’intesa siglato il 28 marzo 2020 tra Regione e Associazione italiana ospedalita’ privata”. Lo scrive in una nota la vicepresidente del Consiglio regionale della Campania e capogruppo regionale M5S Valeria Ciarambino.
Cosa accadeva
“Un accordo paradossale che prevedeva rimborsi non per le prestazioni effettivamente rese per il ricovero di pazienti contagiati. Ma sulla base della sola disponibilita’ manifestata. Se non fossimo intervenuti, sarebbero finiti bruciati decine di milioni di euro. Invece di finanziare posti letti vuoti, avrebbero potuto essere investiti fin da subito per il potenziamento della sanita’ pubblica in una fase in cui i nostri ospedali erano allo stremo. Grazie alle nostre denunce e all’attivita’ dei magistrati contabili e della Guardia di Finanza – ricorda Ciarambino – subito bloccato un flusso di denaro per oltre 41 milioni di euro. Oggi sono scattate richieste di risarcimento per ulteriori 3,5 milioni di euro. Somme elargite e non ancora recuperate”.