Un nuovo intervento di rinaturalizzazione nelle aree violentemente colpite dagli incendi del 2017 è in fase di realizzazione nel Parco Nazionale del Vesuvio. In prossimità del Sentiero N. 4 “Lungo la Riserva Tirone – Alto Vesuvio”, all’interno del territorio comunale di Ercolano. L’intervento è sostenuto da Arca Fondi e rientra nella Campagna nazionale Mosaico Verde, sottoscritta dall’Ente Parco e ideata e promossa da AzzeroCO2 e Legambiente nel 2018. Con lo scopo di facilitare l’incontro tra le necessità degli enti locali di recuperare aree verdi. La volontà delle aziende di investire risorse nella creazione o tutela di boschi permanenti, come misura di Responsabilità Sociale d’Impresa.

Il progetto interessa due piccole aree della Riserva Forestale di Protezione, selezionate dall’Ente Parco e dal Corpo dei Carabinieri Forestali. Ricadenti entrambe lungo il Sentiero in località “Baracche forestali”, nei pressi della “Casetta di Amelia, che complessivamente occupano una superficie di circa 1,2 ettari.
Gli interventi
Nell’area la robinia, specie alloctona e infestante, dopo gli incendi ha manifestato tutto il suo carattere di specie colonizzatrice. Soffocando ed invadere la rinascita del sottobosco e delle specie arbustive. L’obiettivo del progetto di è quello di proseguire la rinaturalizzazione delle aree maggiormente danneggiate nel 2017. Attraverso un progetto di restauro forestale caratterizzato dall’impiego esclusivo di specie autoctone arboree e arbustive coerenti con le condizioni climatiche e pedologiche dell’area, quali lecci, roverelle e aceri campestri. La varietà delle specie arboree, che saranno mescolate anche a specie arbustive come la fillirea, è funzionale al ripristino della complessità ecosistemica preesistente ai roghi del 2017.

A livello di copertura del suolo, infatti, ad oggi entrambe le aree si presentavano pressoché prive di alberi adulti, fatto salvo per alcuni esemplari di leccio e numerosi polloni di robinia. Le aree oggetto di intervento beneficeranno nel tempo della ripresa degli habitat particolarmente apprezzati dalla piccola mammalofauna e dall’avifauna che vi trovano rifugio e cibo.