Le pensioni aumentano a partire dal primo gennaio 2022. Ma non per tutti. Le pensioni fino a quattro volte il minimo (fino a 2.062 euro) avranno una perequazione rispetto all’inflazione del 100% (+1,7%). La perequazione è la rivalutazione annuale degli importi dei trattamenti pensionistici per adeguarli all’aumento del costo della vita e proteggere il loro potere d’acquisto. Gli assegni più bassi sono quelli che vedranno gli aumenti più significativi. La perequazione si applica ai trattamenti pensionistici erogati dalla Gestione pubblica, dalle gestioni dei lavoratori autonomi, dalle gestioni sostitutive, esonerative, esclusive, integrative e aggiuntive. Alle pensioni dirette e ai superstiti anche integrate al trattamento minimo. Ai trattamenti erogati dall’assicurazione generale obbligatoria e delle relative gestioni per i lavoratori autonomi, nonché dei fondi sostitutivi, esclusivi ed esonerativi della medesima e dei fondi integrativi ed aggiuntivi.
Ripartirà dal 1 gennaio 2022 la perequazione piena delle pensioni congelata di fatto nel 2020 a fronte di un’inflazione negativa dello 0,3%. Una rivalutazione del +1,7% che sarà applicata in maniera decrescente al salire della pensioni ma anche, a differenza del 2020, calcolata in forma progressiva scaglione per scaglione.