Il business delle auto rubate e riciclate rendeva talmente tanto da assicurare benessere e impiego a 17 persone. Ora sono accusate di riciclaggio, ricettazione ed estorsione. Il capobanda era un auto concessionario di Striano. Dieci di loro sono obbligati alla dimora nel proprio comune di appartenenza, 4 sono finiti ai domiciliari. Altri 3 erano già in carcere. Ma di questi 17 destinatari del provvedimento cautelare emesso dal gip di Torre Annunziata due sono ancora ricercati. Sono tutti implicati in un giro illecito di autoveicoli rubati e rivenduti oppure messi in commercio a pezzi. Tanti i residenti di Poggiomarino finito nel mirino.
Secondo quanto ricostruito dalle indagini dei carabinieri della Compagnia di Torre Annunziata, l’uomo al vertice dell’organizzazione di volta in volta si avvaleva di altre persone per procacciare e nascondere in luoghi sicuri i veicoli di provenienza illecita. In seguito erano sottoposti a operazioni di trasformazione e modifica dei dati identificativi per poterli rivendere ad acquirenti compiacenti. Oppure per destinarli al mercato illecito dei ricambi. Le investigazioni hanno permesso di risalire a 23 episodi di ricettazione e riciclaggio di autoveicoli. Dalle utilitarie ai Suv di elevato valore commerciale. Nella maggior parte dei casi, erano privati dei dati identificativi originali e rivenduti a committenti ritenuti consapevoli della provenienza illecita dei mezzi. Gli indagati portavano a compimento le operazioni con estrema velocità.