Aumento del carburante e formazione del personale viaggiante: gli autotrasportatori chiedono al governo risposte chiare e immediate. La richiesta parte da Napoli dove, ieri, più di 150 autotrasportatori si sono autoconvocati per affrontare le criticità del settore, da tempo in grande affanno. Dall’incontro, che si è svolto presso la D’Alterio group, è nato il gruppo autotrasportatori autonomi. Un nuovo coordinamento di imprese del settore che, nel corso del primo lockdown, si erano ritrovate nel gruppo WhatsApp trasportatori amici. Dalle discussioni del gruppo è emersa la volontà e la necessità di andare oltre le sigle di rappresentanza del settore. Di chiedere, compatti, al governo misure urgenti per affrontare le criticità del momento.
A partire dall’aumento dei carburanti, che da un anno e mezzo interessa tutti i mezzi pesanti alimentati a gnl – gas naturale liquefatto – alla formazione dei nuovi conducenti di veicoli industriali. Alla riunione sono intervenuti anche rappresentanti di alis – associazione logistica dell’intermodalità sostenibile – del fai – federazione autotrasportatori italiani e trasportounito.
La scelta di dar vita a un tavolo unitario – spiegano i promotori dell’iniziativa – servirà per coordinare le proposte da avanzare al ministero dei trasporti. «La riunione ha visto la partecipazione dei principali imprenditori del trasporto campano – dichiara Giuseppe Altamura, vicepresidente della sezione logistica, intermodalità e trasporti dell’unione industriali di Napoli e amministratore delegato di Tutela+ – è giunto il momento di riconoscere a questa categoria un’alta professionalità. Il giusto riconoscimento economico per garantire, non solo a loro ma a tutti noi, alti livelli di sicurezza e standard ambientali».