La quarta ondata pandemica sembra volgere al termine ed i numeri in Italia indicano una netta decrescita epidemica. Ma per cantare vittoria, nel nostro come negli altri Paesi, è ancora troppo presto. Il monito arriva dal Centro europeo per il controllo delle malattie Ecdc, che avverte: la pandemia non è finita. Resta concreto il rischio che nuove varianti possano emergere e diffondersi. Da qui un invito alla prudenza, a partire dall’indicazione a non dismettere l’uso di dispositivi di sicurezza quali le mascherine al chiuso, mentre l’Istituto superiore di sanità (Iss) conferma come tra i non vaccinati il tasso di mortalità per Covid-19 si mantenga molto più alto rispetto ai vaccinati.

Un eccessivo ottimismo, secondo l’Ecdc, sarebbe dunque prematuro. La pandemia, avverte Andrea Ammon, direttrice del Centro europeo per le malattie, «non è finita. Ô probabile che questo Covid-19 rimanga con noi. Non è detto che Omicron sia l’ultima variante che vediamo». Ed ancora: «Se ci sarà un cambiamento di approccio nelle misure saranno i paesi a deciderlo. Attualmente vediamo un’enorme differenza tra le situazioni dei paesi in Europa». Alcuni mantengono infatti delle restrizioni, in Italia è caduto l’obbligo di mascherina all’aperto, ma altri Paesi hanno già abbracciato la strada di un allentamento totale delle misure. È il caso della Norvegia, che ha revocato le sue ultime restrizioni contro il Covid eliminando anche il distanziamento sociale e le mascherine nei luoghi affollati, nonostante un’ondata di nuovi casi di Omicron.