“Spiace che siano diffuse notizie infondate circa le motivazioni del gesto e che si stia speculando su una vicenda che richiederebbe il giusto rispetto e un doveroso silenzio”, E’ quanto scrivono, in una nota diffusa dal loro legale, i familiari del docente 33enne. L’uomo ieri mattina si e’ dato fuoco a Rende davanti la caserma della Compagnia dei carabinieri. Adesso è ricoverato, in gravi condizioni, nel Centro grandi ustionati dell’ospedale Cardarelli di Napoli. “Il gesto – aggiungono nella nota i familiari – non e’ in alcun modo riconducibile ad una protesta per il mancato Green pass. Visto che al nostro parente erano già inoculate le prime due dosi di vaccino e si era in attesa della terza. Chiediamo, dunque, silenzio e rispetto del dolore e della privacy, purtroppo gia’ ampiamente violata. Anche per consentire al personale sanitario di agire nel migliore dei modi e senza alcuna pressione mediatica”.

Non era un no vax e non aveva per questo perso il lavoro l’uomo si è dato fuoco lunedì davanti alla caserma di Rende riportando gravi ustioni. A riferirlo è l’associazione ‘Cultura e Identità’, raccogliendo la testimonianza del cugino dell’uomo Michele De Simone. “Ha smentito le voci che volevano suo cugino un ‘professore no vax’. Il ‘Gigante buono’, così viene soprannominato in famiglia l’autore del tragico gesto, è vaccinato e, pur essendo contro il green pass, ne è dotato e non aveva quindi perso il lavoro”. Ma “il suo gesto sarebbe dovuto a problemi psicologici causati, a quanto pare, da traumi del passato”, riporta Cultura e Identità.