Sempre più spesso cassa di risonanza di video celebrativi o autocelebrativi, che inneggiano alla violenza o di sostegno a chi la violenza la pratica. Sono i social network l’ultimo approdo scelto dalla criminalità, piccola e grande. Qui per creare i suoi miti e fare proselitismo tra i più giovani. A Napoli e dintorni ora anche la politica se ne sta accorgendo, mostrandosi preoccupata per la deriva che il fenomeno sta assumendo. A segnalare gli episodi più recenti, gli ultimi di una serie, sono i consiglieri regionali Francesco Borrelli (Europa Verde) e Severino Nappi (Lega). Il caso segnalato da Borrelli riguarda Antonio Felli, sotto processo con l’accusa di aver ucciso a Casoria, alle porte di Napoli, il fidanzato della sua ex, il 27 enne Gianluca Coppola.
«Su TikTok – racconta Borrelli – sono stati pubblicati diversi video celebrativi e di sostegno per colui che avrebbe sparato ad aprile scorso, uccidendolo, Gianluca Coppola». Borrelli mostra i video in cui Felli, ritratto in casa o in strada, riceve una sfilza di commenti. Testimoniano solidarietà e vicinanza nei suoi confronti. «È lo stesso padre di Gianluca Coppola – spiega il consigliere regionale – a segnalare la presenza sui social di questi filmati. Non ci sono parole per descrivere il dolore che hanno provocato questi video (presumibilmente pubblicati da familiari o amici di Felli attraverso account fasulli) che elogiano un assassino». «Abbiamo segnalato alle autorità questi filmati – prosegue – chiedendo che siano rimossi. È vergognoso come i criminali, i camorristi, gli assassini siano esaltati, omaggiati e celebrati. Chiediamo alla magistratura di dare un forte segnale, l’assassino non dovrà beneficiare di sconto di pena».