A distanza di alcune ore dalla pubblicazione di alcuni scatti dell’ opera in progress dello street art Neve, a Palma Campania è bastato un tiepido sole a sciogliere l’ enigma: chi è raffigurato nel murales?? Nei giorni passati il totonome ha preso il sopravvento: dal bar al supermercato, dal parrucchiere al sagrato della Chiesa si è cercato di dare un nome a quel volto, un nome che finalmente ve lo spoileriamo in attesa dell’inaugurazione… e vi anticipiamo anche che noi questo nome non ce lo abbiamo!

Già, perché quel volto ( come confermato dall’ artista ) un nome e cognome di un solo specifico personaggio non ce l’ ha ,ma ha bensì quello di tutti coloro che passati,presenti e futuri hanno avuto e avranno l’onore di essere IL MAESTRO DELLA QUADRIGLIA .
Di conseguenza alla domanda sul chi è stato dipinto la risposta è: il MAESTRO, personaggio icona del Carnevale Palmese .

Figura essenziale e portante della Quadriglia, uno di quei ruoli che ti immagini di rivestire sin da bambino: essere un Maestro della Quadriglia è molto di più che un travestimento a tema: essere un Maestro è responsabilità, impegno, cura del dettaglio ..è espressività, gestualità, empatia, sacrificio, impegno costante e unicità.

È emozione, un emozione che che si concretizza con quella bacchetta tra le mani,
È empatia da trasmettere alla Quadriglia ma soprattutto allo spettatore che resta rapito dal Carnevale Palmese ..un Carnevale quasi difficile da spiegare perché le emozioni, le vibrazioni, le sensazioni uniche talvolta non hanno bisogno di parole ma di essere vissute .
Potremmo, per certi aspetti e in chiave del tutto moderna, paragonare il Maestro della Quadriglia ad un illustre comunicatore di emozioni, quelle stesse emozioni che ritroviamo nell’ opera di Neve, nell’espressivita’ del volto, negli occhi che trasmettono passione per la propria terra, storia, cultura e tradizione; in quella bacchetta che quasi sembra muoversi;
in quella cura del dettaglio negli abiti che ci riporta alla mente l’unicità sartoriale e artigianale dei vestiti; in quel triccabballacche che accompagnato dal putipu’ e altri strumenti ci rimanda al brivido che ogni Palmese prova nel sentirli.

Queste sono solo alcune delle impressioni che l’ opera trasmette e che crediamo vengano trasmesse a chiunque si trovi ad ammirarla.

Una piccola curiosità va’ riservata anche ai colori usati: tra i vari spiccano il rosso pompeano e il nero che evidentemente hanno portato bene alla squadra di calcio cittadina… con l’ultimo match disputato la capolista se ne va’!
Ci teniamo a precisare che l’ articolo si basa su impressioni personali, emozioni provate in una sera che sarebbe dovuta essere quella della messinscena 2022 : in un certo qual modo abbiamo voluto puntare i riflettori che avrebbero dovuto illuminare le strade e il palco, sul Carnevale tra i più belli d’ Italia: Il Carnevale Palmese.

Si ringrazia per la collaborazione
Ph Tina Nati Peluso